Rieti, pendolari. Melilli scrive alla Regione:
"Ripensare il sistema di trasporto"

Cotral
di Alessandra Lancia
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Giovedì 2 Luglio 2015, 05:51 - Ultimo aggiornamento: 13:53
RIETI - Ascoltare le ragioni dei pendolari della Rieti-Roma, ripensare per intero il trasporto pubblico locale: con una lettera aperta all'assessore regionale ai Trasporti, Michele Civita, Fabio Melilli sale in corsa sull'infuocato dibattito in corso da mesi sulla (pessima) qualità dei collegamenti Rieti-Roma e sulla sperimentazione del sistema gomma-rotaia voluta dalla Regione e contestata dal comitato pendolari. «Non tutto il dissenso ha ragioni convincenti, anzi, alcune volte è sembrato essere motivato da esigenze di difesa corporativa - premette il parlamentare e segretario regionale del Pd - ma, al di là di tutto, noi abbiamo il dovere dell'ascolto e della comprensione di chi passa parte della sua vita sui mezzi pubblici». Per Melilli è giusto lo sforzo della Giunta Zingaretti di «porre fine a un sistema di gestione che negli ultimi anni ha disperso risorse e si è caratterizzato più per la conservazione e l'estensione degli spazi di potere piuttosto che sulla razionalizzazione e l'efficienza. Su questo versante, l'unificazione societaria dei sistemi di gestione della gomma e del ferro in un unico soggetto va perseguito con determinazione».



IL DIRITTO

Detto questo, c'è il tema di una provincia marginale come quella di Rieti, dove il diritto di ogni cittadino a godere di un servizio pubblico dignitoso, puntualmente, si scontra con il fattore numerico. Ora, archiviata la stagione delle grandi promesse, per Melilli sarebbe da rilanciare il collegamento Rieti-Roma in treno via Terni, lanciata in grande stile nel 2008 e poi via via scivolata su un binario morto. E invece «è un tema centrale perché il capoluogo e le zone interne della provincia possano relazionarsi in modo dignitoso con la Capitale. Come ci siamo detti nell'ultimo incontro, era opportuno attendere le elezioni in Umbria per tornare a costruire con loro una soluzione. E' il tempo di farlo». Altra questione, il Cotral (foto) e la sua capacità di risposta ai bisogni dei pendolari. Melilli ricorda il piano provinciale dei trasporti stilato nel 2008, rimasto lettera morta, per sollecitare a ripensare la rete dei collegamenti, «recuperando il ruolo dei Comuni nel trasporto secondario e lasciando al Cotral la gestione delle tratte più frequentate». La terza questione riguarda il trasporto pubblico locale affidato ai privati. «Chi ha un po' di memoria storica sa che poche volte l'obiettivo dell'efficienza è stato alla base, dell'assegnazione ai nostri Comuni di km di trasporto gestiti da privati. Ora si deve avere il coraggio di collocarlo dove serve ai cittadini e non dove gli interessi e le abitudini lo hanno dislocato. Sono certo che gli operatori privati saranno disponibili a ragionare di tutto ciò. Se affrontiamo tutte insieme queste questioni, allora si può anche costruire un efficiente sistema di interscambio gomma-rotaia, anche più completo di quanto non si intende fare nei prossimi mesi. Altrimenti esso finirà per essere letto, come una penalizzazione di una provincia che, per la sua marginalità, può diventare luogo di esperimenti meglio di altri».