Cittaducale, festa finita nella ressa: si moltiplicano le denunce per giacconi e portafogli rubati o spariti

L'esterno del locale
di E.F.
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 00:10

RIETI - Prosegue l’onda lunga delle denunce e delle polemiche dopo la notte da “bollino rosso” di sabato presso la discoteca “Mama dancing” di Cittaducale, al termine di una festa per studenti delle scuole superiori, quando è scattato il cortocircuito al momento della restituzione di giacche e cappotti al guardaroba.
Sono numerose ancora le denunce per furto presentate da giovani e dai loro genitori dopo che, in tanti, non hanno più ritrovato i loro indumenti o a seguito della sparizione di effetti personali che erano all’interno dei giacconi. Denunce presentate sia alla questura reatina che al comando provinciale dei carabinieri di Rieti e alla compagnia di Cittaducale. Una serata da dimenticare tra spintoni, giovani accalcati e finiti a terra, diverbi e qualche colluttazione.

La vicenda. A far degenerare in pochi istanti la situazione - come riferito a Il Messaggero da uno degli organizzatori - l’arrivo simultaneo al guardaroba di circa 250 persone per riprendere in fretta le proprie giacche, con l’imminente partenza del bus navetta per il ritorno.

A questo punto - secondo gli organizzatori - alcuni giovani hanno scardinato e divelto la porta d’accesso al guardaroba per compiere intenzionalmente dei furti. Così la massa di ragazzi si sarebbe poi riversata nel vano: cumuli di giacconi a terra senza più il cartellino numerico di riconoscimento, giacche simili anche nei colori scambiate tra loro, altre di valore che sono state rubate. Una vicenda che ha lasciato strascichi, anche perché ora stanno spuntando numerose denunce, in cui si asserisce di non aver più ritrovato portafogli e, con questi, soldi e documenti contenuti, ma anche telefoni cellulari e dispositivi elettronici. Denunce che anche martedì e ieri, sono proseguite ad arrivare a polizia e carabinieri.

Gli esiti. Acquisito tutto il materiale documentale, sarà trasmesso alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Rieti, destinato a convogliare in un unico fascicolo che, inevitabilmente, andrà a valutare il corretto operato sia degli organizzatori dell’evento che dello staff della società che aveva in gestione la sicurezza. «La sicurezza - ha precisato l’organizzazione - era a norma e conforme al locale e al numero dei partecipanti. Quando è accaduto il caos al guardaroba, nella manciata di pochi secondi, il personale era regolarmente presente ma in quel momento, nonostante anche il nostro supporto, non è stato possibile fare nulla». Certo è che il guardaroba era vigilato e a pagamento.

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