Rieti, la mamma di un carabiniere reatino torna a sollecitare il trasferimento del figlio dopo la sua malattia per motivi familiari

Carabinieri
di Emanuele Faraone
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Giovedì 30 Novembre 2023, 22:26

RIETI - La signora Silvestri Pierina, madre di un carabiniere reatino – il vice brigadiere Gianluca Mancini - scrive al presidente della Repubblica Mattarella e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale militare di Roma per denunciare il lungo silenzio avuto sempre come risposta alle istanze del proprio figlio in servizio presso la Compagnia carabinieri di Fermo:  “Mio figlio aveva proposto domanda di trasferimento per essere   impiegato presso il Comando provinciale di Rieti  per gravi motivi familiari che affliggono la mia famiglia e parliamo di patologie gravi e oncologiche. Dopo un diniego, a distanza di otto mesi da un’altra mia lettera, mio figlio, sempre più afflitto e sofferente, visto l’ingiusta risposta negativa avuta dal vertice militare, si è rivolto al Comando carabinieri della Legione Marche che, in un primo momento, sempre a dire di mio figlio, gli avrebbe garantito - qualora arrivasse una risposta negativa da Roma - un impiego nelle Compagnie di Ascoli Piceno o Camerino per ridurre la distanza da Rieti. Poi, a risposta notificata, il Comando Legione Carabinieri Marche Avrebbe fatto marcia indietro in quanto, per ben quattro anni a partire dal 2022, è vincolato all'impiego presso il Comando provinciale Carabinieri di Fermo. Fin qui tutto normale se non fosse per un trattamento ingiusto e di non equità nei suoi confronti in quanto, un militare nella sua stessa condizione e pari corso di mio figlio, dal Comando provinciale Carabinieri di Fermo è stato trasferito in un reparto presso il Comando provinciale Carabinieri di Ancona. Quindi, come mi sembra di capire, le norme non sono uguali per tutti.  Sempre da quando mi riferisce mio figlio il suo Comandante di Legione gli avrebbe riferito tramite un delegato Cobar che verrà movimentato ad anno nuovo, strana risposta, mentre altri militari vengono movimentati nell'arco di poche settimane mio figlio deve ancora soffrire per una data che non ha una certezza dato il temporeggiare da parte del Comando carabinieri Marche.

Non pensavo che si arrivasse a ciò, so per certo che mio figlio nonostante tutto continua a svolgere il proprio servizio, con tutte le sofferenze che ne conseguono da questo ingiusto trattamento. Gli ho suggerito di effettuare tutti gli accertamenti medici e di interfacciarsi con un legale specialista nel settore militare per far valere le proprie ragioni dopo aver più volte chiesto aiuto alla scala gerarchica con i risultati attuali. Mi duole dirlo, mio figlio è iscritto ad un sindacato, Unarma, lui parla molto bene della Segreteria Regionale Marche di questo sindacato ma io chiedo ai vertici del sindacato, che cosa avete fatto per mio figlio? Mi ha fatto tanto male, leggere una dichiarazione sui social fatta da un rappresentante sindacale militare di un'altra sigla, dove dichiarava che le lettere non vanno fatte per denigrare l'amministrazione e che le mie dichiarazioni erano strumentali, bhè, dico a questo rappresentante che dovrebbe avere vergogna perchè lui sicuramente non ha una figlia o sorella che ha subìto due interventi chirurgici con carcinoma maligno: non lo auguro a nessuno. A una madre come me, vedova, anziana malata e sofferente, certe affermazioni fanno male. Non sarò mai contro l’Arma dei carabinieri, grande e nobile istituzione, ma sono ferma nel condannare determinate azioni ingiuste”.

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