Borgorose, indaga la Procura sul caos procedurale dei campi sportivi

I campi di Spedino a Corvaro di Borgorose
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 00:10

RIETI - ​Indaga la Procura di Rieti sui campi sportivi di Borgorose, nella piana di Spedino, proprietà della Fleet Support. Un fascicolo giudiziario - dopo la presentazione di un esposto - è stato aperto nello scorso mese di maggio (il giorno 2, per la precisione) al fine di permettere lo svolgimento di indagini sui vari passaggi procedurali che hanno fin qui portato alla realizzazione dell’impianto. L’inchiesta della Procura al momento ha evidenziato delle difformità tra quanto previsto dalla legge per i terreni che ricadono nell’ambito del Consorzio Industriale del Lazio e quanto effettivamente messo nero su bianco negli atti dal Comune di Borgorose. 
Il Consorzio industriale, in particolare, lamenta che l’area oggetto dell’intervento si trova all’interno del Piano regolatore consortile e quindi i permessi da rilasciare per realizzare nuove strutture da parte del Comune di Borgorose devono essere subordinati al rilascio del parere positivo dello stesso Consorzio. 
Inoltre, l’Ente consortile sostiene che, in precedenza, la Fleet Support aveva fatto richiesta di annullamento di un simile progetto, presentato il 23 marzo di quest’anno, denominato “Progetto inerente la realizzazione di un fabbricato con struttura portante in cemento armato e legno da adibire a spogliatoi e reception. Realizzazione strutture sportive private, campo polivalente, tennis e padel”.

Il sopralluogo. In un successivo sopralluogo nel cantiere dell’impianto sportivo, però, i responsabili del Consorzio si sono accorti che il comune di Borgorose aveva rilasciato l’autorizzazione d’inizio lavori approvando un nuovo progetto che reca la data del 28 marzo. 
Ovvero, un progetto recante una data successiva di soli cinque giorni rispetto alla richiesta d’annullamento avanzata dalla società Fleet Support al Consorzio.

In base a questa discrepanza, il Consorzio industriale ritiene quindi che l’autorizzazione rilasciata dal Comune di Borgorose sia priva di efficacia e chiede la revoca in autotutela del permesso di costruire, affinché alla Feet Support sia reso possibile completare tutta la documentazione come previsto dalla legge.

L'ufficio tecnico. In tutto questo baillame, l’ufficio tecnico del Comune di Borgorose, dal canto suo, ha fatto sapere di non aver ritenuto opportuno chiedere l’autorizzazione al Consorzio industriale del Lazio in quanto i campi sportivi ricadono all’interno di una struttura già esistente e di proprietà della stessa Fleet Support e che i campi sportivi saranno a solo uso dei dipendenti. Nel frattempo l’Ufficio tecnico ha però di fatto revocato in autotutela il permesso di costruire che lo stesso aveva rilasciato il 28 marzo scorso. Un bel guazzabuglio, non c’è che dire.

Cosa resterà? Alla fine, tra indagini ancora in corso e aggiustamenti procedurali formali da espletare, ci si chiede cosa accadrà una volta che la Fleet Support avrà ottenuto dal Consorzio industriale le necessarie autorizzazioni: i campi sportivi diventeranno accessibili a tutti e non saranno più ad uso esclusivo dei dipendenti che, per la cronaca, è giusto sottolineare non sono più di un centinaio, oppure, a parte un paio di carte bollate, le cose rimarranno così come sono? Staremo a vedere.

L’accusa. «Attualmente, dunque, le opere già realizzate sono in bilico - spiega il capogruppo di minoranza in consiglio comunale, Daniela Giuliani - poiché a rigore di legge, dopo l’annullamento del titolo edilizio dovrebbero essere adottati ulteriori provvedimenti dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale. Provvedimenti che dovrebbero riguardare, così come spiega la legge, oltre il fermo dei lavori anche il ripristino del suolo, ovvero della situazione che esisteva precedentemente. Un vero peccato, che certamente produrrà strascichi giudiziari, come se questo Comune ne avesse avuto ulteriore bisogno. Sono veramente dispiaciuta del danno che sta subendo un imprenditore che vuole investire nel nostro territorio. Sono, però, anche dispiaciuta che i cittadini potranno ammirare la bellezza dei campi sportivi solo da lontano, anche se dovessero restare - come ci si augura - poiché il loro accesso resterà in ogni caso limitato ai dipendenti della Flette Support, con esclusione degli altri cittadini. Riponiamo mestamente la racchetta da padel nella custodia, nonostante fosse già pronta all’uso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA