Autovelox rimosso lungo la Salaria: atto vandalico spiega il Comune di Torricella in Sabina

L'autovelox lungo la Salaria
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Venerdì 22 Settembre 2023, 00:10

RIETI - Rammaricata per il diffondersi delle notizie riportate sui giornali, ma sicura del proprio operato. È la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale di Torricella in merito all’autovelox sulla Salaria, esplosa dopo l’articolo pubblicato da Il Messaggero lunedì scorso. In una lunga nota il Comune replica ai tanti che, sia dalle pagine del giornale sia sui social, avevano messo in dubbio l’operato della “macchinetta” per le tante sanzioni comminate in un breve lasso temporale. Ad aumentare i sospetti la rimozione improvvisa dell’apparato, accompagnata da molte versioni, chiarita ufficialmente mercoledì dalla nota comunale che, però, non ha fugato tutti i dubbi: molti gli automobilisti che si stanno organizzando per un ricorso collettivo, chiamando in causa anche il Prefetto.

La replica. «Questa amministrazione è rammaricata per il diffondersi delle notizie riportate nelle ultime ore sui giornali e sui social, relative alla postazione fissa autovelox ubicata al chilometro 60+926 della Salaria direzione Rieti»: si apre così la nota del Comune di Torricella, che prosegue con un riassunto dell’iter che ha portato all’installazione e alla successiva accensione dell’apparato, avvenuta il primo maggio dopo comunicazione agli organi di stampa, spiegando che avrebbe funzionato in maniera alternata a quello di Poggio Moiano.

Dopo aver specificato che tutta la documentazione è presente sul sito del Comune, l’amministrazione ricorda «che il tratto interessato, avente un limite massimo di velocità di 70 km/h, è tristemente conosciuto per i numerosi incidenti stradali, anche mortali, avvenuti negli ultimi anni».

La rimozione. Forse, proprio per questo ci si attendeva la massima trasparenza e comunicazione, anche in relazione all’improvvisa rimozione dell’apparato avvenuta l’11 settembre. Un evento che, spiega il Comune, «ha fatto dedurre in modo improprio che si trattasse di problemi di manutenzione legati al cattivo funzionamento dello stesso e che fossero state elevate sanzioni in modo illegittimo. Nelle ore successive la rimozione il sindaco, sulla base delle informazioni ricevute dall’impresa proprietaria, ha dichiarato che l’apparecchiatura era in manutenzione. Solo in un secondo momento si è appurato che l’autovelox era stato oggetto di un grave atto vandalico». Proprio quest’ultimo passaggio ha generato perplessità, visto che si parla di una gestione di “impresa proprietaria” che è sfuggita allo stesso sindaco del paese, che dovrebbe avere il controllo su tutto. Uno dei punti sul quale si starebbero concentrando gli avvocati che stanno affilando le armi per i ricorsi legati a una vicenda che ha generato grandi polemiche e dubbi.

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