E se si fosse rotta una tubatura, con conseguente necessità di smurare anche le pareti? Negli uffici Asl di Sant’Elpidio, solo a prendere in considerazione l’eventualità, si mettono tutti le mani nei capelli. Ma cosa sta succedendo alla Asl, nello specifico all’ufficio tecnico? La risposta è molto banale: il terrore. Dopo l’inchiesta di fine autunno della magistratura sugli appalti, con diverse teste saltate, il dirigente del settore (l’ingegnere Roberto Campogiani) ha di fatto alzato bandiera bianca. E prima di firmare anche il semplice spostamento di una penna da un tavolino a un altro, ci pensa almeno dieci volte.
Tutto legittimo. Ma questo eccesso di scrupolo, sta paralizzando l’ordinaria amministrazione - l’esempio di Sant’Elpidio è solo il paradosso - mettendo di conseguenza a rischio anche la salute di operatori e pazienti, vedi la necessità di smaltire in tempi brevi gli acidi radiologici o l’acquisto di elettromedicali. Una situazione delicata, con i sindacati che hanno iniziato a chiedere lumi al dg Figorilli sull’andamento e le modalità di lavoro all’ufficio tecnico. I dirigenti, d’altronde, percepiscono lauti compensi legati agli obiettivi di budget. Obiettivi che, come Il Messaggero ha denunciato più volte, riguardano adempimenti previsti per legge, per i quali vengono già lautamente pagati.
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