Andrea Rivera, attore e cantautore è conosciuto anche per i suoi interventi comici nelle trasmissioni di Serena Dandni Parla con me e The Show must go off (con le "interviste doppie" dove interpreta entrambi gli "intervistati tipo").
A Roma è molto noto come animatore delle notti trasteverine in numerosi locali e per le strade, dove si è esibito come chitarrista, cercando un nuovo modo di comunicare basato sulle tecniche degli artisti di strada e del teatro canzone. Questo filone teatrale, da lui ripercorso sulla scia di Giorgio Gaber, denuncia con toni critici le mode e i costumi della società di oggi e gli è valso la menzione della giuria al Premio Gaber, per "talento e coraggio". Dal 2013 è tra i conduttori del concerto del Primo maggio di Taranto.
“Cunti e racconti” sotto la direzione artistica di Lorenzo Pasquali e Ondadurto Teatro, propone nei borghi terremotati del reatino, Antrodoco e Borgo Velino, un festival multidisciplinare con spettacoli di Teatro Urbano, Circo Contemporaneo, Danza, Stand-Up Comedy, Parkour, Musica, Teatro Sociale e di Parola, Teatro per Ragazzi e Laboratori Teatrali.
Tra i maggiori sostenitori della manifestazione, spicca l'impegno dell'assessore Luca Cipolloni del comune di Antrodoco, capofila della manifestazione realizzata in collaborazione con i Sindaci Emanuele Berardi di Borgo Velino e Alberto Guerrieri di Antrodoco.
“Identità e passaggi” è il sottotitolo della manifestazione per la sua nuova edizione.
Identità: "il senso e la consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre e continua nel tempo". La sicurezza che ci dà il vederci in un luogo, riconoscerci in un gruppo ma allo stesso tempo sentirci unici nella nostra personale e intima visione di noi stessi.
La nostra identità è il luogo dove siamo nati, la nostra storia, la storia prima della nostra storia, i nostri caratteri fisionomici e quelli psicologici, i nostri gusti e tutto ciò che va a delineare la visione che abbiamo e che gli altri hanno di noi.
Passaggi: Ogni singolo è identità non replicabile. È qualcosa da accrescere e contaminare; in un mutare continuo lasciamo un pezzo e ne inseriamo un altro, attraverso un costante passaggio di incontri e diverse realtà.
Se si teme il diverso, la nostra identità diventa una gabbia che ci annebbia la vista e la limita ad un perimetro ristretto.
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