Passaggi a livello da sopprimere in città: non c'è accordo tra il Comune di Rieti e Rete ferroviaria italiana

Il passaggio al livello al Macelletto
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Giovedì 2 Settembre 2021, 00:10

RIETI - Fra le tante pratiche che a Palazzo di Città traslocano continuamente tra le mani di dirigenti, assessori e consiglieri delegati, apportando correzioni e cambi di rotta, una di quelle sulle quali la giunta Cicchetti, almeno sulla carta, punta ad andare in buca prima delle amministrative del 2022 è senz’altro la soppressione dei passaggi a livello cittadini e delle frazioni, in accordo con le volontà espresse da Rete ferroviaria italiana.

Accordo che al momento sembra però mancare sulla bozza della prima parte della convenzione che il Comune di Rieti era già pronto a stipulare da tempo con Rfi, e sulla quale l’ente di piazza Vittorio Emanuele II ha accelerato dopo la brutta figura in diretta nazionale del Giro d’Italia fermo al passaggio a livello di Villa Reatina, lo scorso 17 maggio.

Ma ora che l’estate è finita, a Palazzo di Città non si riesce ancora a trovare la quadra su come gestire le prime soppressioni. 

Il nodo. Subito dopo aver superato la località del Maceletto (dove il passaggio a livello è stato già soppresso, creando una viabilità complanare), la prima parte dell’accordo con Rfi include la soppressione degli altri tre passaggi presenti lungo la Tancia: il primo all’altezza con il bivio di Fonte Colombo, il secondo a Piani Sant’Elia e un terzo poco prima della stazione di Piani Poggio Fidoni (in località Le Prata), insieme all’adeguamento di un vecchio sottopasso agricolo e ai lavori di innalzamento del sottopasso di via Fundania. A Piani Sant’Elia e Piani Poggio Fidoni, la soppressione passerà per l’individuazione di strade alternative: ma dopo aver concordato sulla soppressione dei sottopassi, il dialogo tra Rfi e Comune, ultimamente, non sembrerebbe apparso privo di intoppi. 

Gli ostacoli. Nel continuo scambio della bozza della prima parte di convenzione, l’intralcio riguarderebbe la competenza sull’individuare le strade alternative per il passaggio di auto e mezzi una volta soppressi i passaggi a livello. Competenza che, nell’ultima bozza inviata a Rieti, Rfi ha ribadito essere del Comune, il quale dovrebbe quindi impegnarsi a disegnare la viabilità alternativa alla soppressione dei passaggi a livello, contattando ed eventualmente contrattando anche l’acquisizione di aree private, nel caso in cui queste ultime siano necessarie alla nuova viabilità.

Il Comune, dal canto suo, si sarebbe invece opposto a questa tesi, sostenendo che la questione sarebbe di competenza di Rfi: anche perché a Palazzo di Città i conti hanno fatto presto a farli, immaginando costi di esproprio che andrebbero ad incidere sulle malandate casse cittadine, oltre alla valanga di burocrazia alla quale si dovrebbe far fronte per contrattare con i privati. L’ultimo nodo da sciogliere, prima della firma della convenzione, sembrerebbe dunque essere proprio chi dovrà fare cosa, per costruire la viabilità alternativa ai passaggi soppressi. 

La seconda parte. Solo una volta terminata la prima tranche di lavori, si passerà alla firma della seconda parte della convenzione, che darà il via prima allo studio di fattibilità e poi alle realizzazioni vere e proprie delle opere, tra le quali la soppressione del passaggio a livello di via Angelo Maria Ricci, di altri due a Valle Oracola e, infine, del tanto discusso sottopasso di viale Maraini.

Quali saranno i costi di soppressione? «Per ogni passaggio a livello soppresso sono disponibili 670 mila euro – spiegava a maggio, a Il Messaggero, il consigliere comunale con delega alla Viabilità Moreno Imperatori - Dato che non tutte le soppressioni avranno necessità di quella cifra, quello che avanzerà lo reinvestiremo nelle opere più costose, come viale Maraini».

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