La Foresta: da oltre 50 anni il tempio dello sport reatino

La Foresta: da oltre 50 anni il tempio dello sport reatino
di Luigi Ricci
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Sabato 20 Agosto 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 03:35

RIETI - Ore 21.30 di un giorno qualsiasi della settimana: luci quasi tutte spente nell’impianto de la Foresta Sporting Club di Rieti. Claudio Iacoboni, punto di riferimento del complesso amministrato insieme ai suoi familiari, aspetta che gli ultimi clienti che hanno giocato fino a poco prima a padel o a tennis abbiano ultimato la doccia, per poi salutarli, chiudere i battenti ed essere pronto dalle prime ore della mattina successiva ad accogliere i numerosi frequentatori che, da oltre cinquant’anni, si avvicendano nell’impianto dotato, oltre che di campi da tennis e di campo sintetico da calcetto, della gettonatissima piscina (c’è anche quella invernale), senza contare altre attività che si svolgono nel circolo, alcune delle quali sospese o rimandate anche a causa della pandemia. 

Le origini. Tutto parte dal circolo tennis Piaggio in viale Maraini, nel quale si giocava dal dopoguerra e dove sono maturate alcune storiche “racchette” locali come Ottorino Rocchetti, Alberto Bianchetti e Piero Ratti. E’ in questo ambito che crebbero Bruno e Stelvio Iacoboni, quest’ultimo divenuto il primo istruttore di tennis di Rieti, fratello di Claudio, il quale nel frattempo muoveva i primi passi come tennista di buon livello, giunto anche a giocare nella serie A dell’epoca. Ma di questo se ne parlerà dopo. 

Il progetto. Nel contesto appena descritto maturò il progetto di creare un centro sportivo di grandi dimensioni, che prevedesse campi al coperto, in un’area più vasta di quella all’epoca disponibile al “Piaggio”, confinante, anzi, stretto tra l’ancora attivo zuccherificio e la via Porrara. L’area individuata era quella ai piedi della salita che porta al santuario della Foresta. «Nel marzo del 1970 fu inaugurato il centro sportivo – ricorda Claudio – La mia famiglia era partita con gli 8 milioni di lire messi a disposizione dai nonni Bernardino, classe 1899, e Savina, del 1914, per sostenere gli enormi impegni affrontati da mio padre Elio e da mia madre Rosa, nonché dai miei fratelli - i già citati Bruno e Stelvio - Progressivamente e con costanza siamo cresciuti aggiungendo nel corso degli anni una struttura dopo l’altra fino ad arrivare all’assetto attuale». 

La famiglia. Un aspetto molto importante e significativo, mentre parla de la Foresta Sporting Club, è che Claudio, malgrado una buona notorietà acquisita grazie ai risultati ottenuti come tennista tra gli anni ‘70 e ‘80, antepone sempre la famiglia, che vede coinvolti anche i nipoti Marco e Stelvio.

Quindi non lo sentiremo mai dire “io”, ma sempre “noi”, sottolineando l’unità che ha permesso di sviluppare la Foresta Sporting Club che, tra le numerose attività svolte nei lustri, ha gestito una squadra di basket da cui poi è nato il settore giovanile della “Foresta”; oltre ai prevedibili corsi di tennis ha ospitato anche quelli di danza e ha fatto ristorazione per anni.

«Ci siamo però dovuti ovviamente fermare per il Covid – spiega Claudio – Attualmente serviamo qualche semplice primo ai frequentatori della piscina, in attesa di ripartire appena possibile», spiega mentre mostra l’interno rinnovato del bar e del ristorante, modificato e ampliato in attesa di ripartire a pieno regime. 

Indoor. Come accennato Claudio Iacoboni ha giocato tennis a buoni livelli nei campionati di serie A e B partecipando a vari tornei internazionali. Però quello è un capitolo piacevole ma chiuso: «In questi anni abbiamo vissuto l’evoluzione degli sport indoor agonistici e amatoriali a Rieti, vedendo i campi da tennis progressivamente occupati per giocare a basket, calcetto, fino all’odierno padel» sul quale Claudio commenta: «E’ facile praticarlo e divertirsi. Ovviamente, per competere agonisticamente richiede impegno e dedizione, però mi permetto di dire che il tennis resta un’altra cosa». Un fatto è comunque certo: grazie all’impegno e al forte coinvolgimento di tutta la famiglia il futuro de La Foresta Sporting Club è garantito: «Per noi si tratta di uno sforzo notevole poiché – precisa Claudio – a differenza di chi svolge le medesime attività affittando strutture che non sono di proprietà, da parte nostra ci sono il forte impegno e la responsabilità di mantenere tutto efficiente facendo affidamento solo su noi stessi».

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