RIETI - Diventerà presto un film la tragedia che un giorno di giugno di 50 anni fa sconvolse la Sabina e in particolare il paese di Cantalupo dove, a causa dell’esplosione di un ordigno perse la vita un ragazzino di 10 anni, Gianni Settimi, e altri due cuginetti restarono gravemente feriti. E’ passato mezzo secolo da quel giugno 5 Giugno 1973, e ora il fratello del ragazzino che rimase ucciso, l’autore, videomaker, fotografo e regista Fabio Settimi ideatore e conduttore della web tv Primo Piano, vuole realizzare un film-documentario che faccia conoscere quella storia, nei particolari e che riaccenda i riflettori su tragedie e quelle fatalità che in un attimo possono cambiare la vita.
La storia. Cosa avvenne esattamente 50 anni fa prova a raccontarlo Fabio Settimi che sta lavorando al progetto che lo porterà alla realizzazione del docu-film “Gianni”. “Sono passati 50 anni dalla tragedia che vide coinvolti mio fratello Gianni di appena 10 anni - spiega Fabio Settimi - e i miei cugini Daniela e Massimo Fabrizi.
Le cronache. Le cronache dell’epoca ricordano la dinamica di ciò che avvenne quel tragico pomeriggio di 50 anni fa. Tre ragazzini che nelle campagne di Cantalupo cercavano per divertirsi nidi di uccello e che si sono ritrovati, inconsci, tra le mani una bomba inesplosa. Un oggetto mai visto che avevano scorto sul tetto di una stalla abbandonata a poche decine di metri dai casolari dove vivevano. Con una scala si sono arrampicati e incuriositi da quel cilindro metallico hanno cercato di aprirlo per vedere cosa contenesse. In realtà era una Srcm, una bomba a mano da assalto in dotazione all’Esercito Italiano. I ragazzini hanno visto una linguetta e l’hanno sfilata non sapendo che in quel momento liberavano la spoletta che innesca col percussore interno la possibilità di innesco provocando la scintilla sul fulminato di mercurio e quindi l’esplosione. Non lo potevano sapere. E sono rimasti vittima dell’esplosione della bomba con le schegge che hanno ferito gravemente i tre ragazzini. Gianni (il più grave) fu portato in Ospedale a Magliano Sabina: mani e un occhio compromesso e ferite in tutto il corpo fu poi trasferito a Terni dove morì 4 giorni dopo. I suoi cugini 10 anni e 3 anni feriti all’Ospedale di Rieti e Roma. Le indagini dei carabinieri stabilirono che non si trattò di un ordigno bellico inesploso ma di una bomba ben conservata che non si sa come era finita sul tetto di quella stalla-cascina abbandonata. “Ricordo quei momenti - dice Fabio Settimi - io ero sempre con mio fratello ma quel giorno ero fuori, a Roma per una visita coi miei genitori. Fummo poi contattati e ci dissero che c’era stato un incidente, Una volta a Cantalupo ci rendemmo conto della portata di quanto accaduto.
Realizzerò un film su quella tragedia un film che è tratto da una storia vera. Porterò anche particolari inediti. Come l’incredibile rinvenimento del sussidiario di mio fratello, il libro delle scuole elementari dell’epoca. Sfogliandolo mi sono imbattuto in un episodio da brividi. La storia di ragazzini che per gioco trovano una bomba inesplosa. Una storia che mio fratello lesse e aveva anche sottolineato sul libro. Da lì a qualche tempo una tragedia simile nelle modalità. Ha dell’incredibile e mi passa un brivido solo nel ricordarla”.