«È ora di fare qualcosa», ennesima giornata nera per i pendolari della tratta Fara Sabina - Roma Fiumicino

«È ora di fare qualcosa», ennesima giornata nera per i pendolari della tratta Fara Sabina - Roma Fiumicino
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Martedì 12 Settembre 2023, 12:05

RIETI – Altra giornata di cancellazioni, ritardi al limite del possibile e bus sostitutivi “fantasma” per i pendolari che raggiungono la capitale con il treno Orte – Fara Sabina – Roma Fiumicino.

Situazione di disagio con la cancellazione di numerosi treni. Si preannuncia l’ennesima giornata di caos sulla tratta, che da luglio subisce continue interruzioni e cancellazioni. Un calvario per i pendolari che raggiungono la Capitale per lavoro. Alto il malcontento di chi paga mensilmente l’abbonamento ad un servizio rimandato a settembre troppe volte, che rischia di generare malumore degli utenti.

Il problema sembra essere legato a una combinazione di fattori, tra guasti tecnici, mancanza di mezzi e personale. Molti i passeggeri che hanno visto saltare le corse dei treni all’ultimo minuto, con una comunicazione da parte di Trenitalia non puntuale e precisa.

La frustrazione e il malcontento dei viaggiatori è cresciuta immediatamente sui social. «Ci dovrebbero avvisare in tempo - queste le parole di una pendolare che aspettava il treno delle 9 a Fara Sabina – Arrivare tardi a lavoro oggi, mi crea un disagio non indifferente. Meritiamo rispetto perché ti paghiamo il servizio anche in anticipo. Non possiamo trovare questa situazione ogni mattina, ci potevano avvisare prima invece di far passare messaggi inutili quando si scende dal treno».

Infatti, i ritardi e le cancellazioni dei treni molto spesso non causano solo disagi ai pendolari, ma hanno un impatto significativo sulla loro produttività e sulla qualità della vita.

Molte persone che dipendono dal trasporto ferroviario per raggiungere il lavoro, si trovano costantemente in ritardo, con conseguenze negative sul loro rendimento professionale. Un servizio non all’altezza delle aspettative, considerando che molto spesso la vita del pendolare è legata costantemente ad un orologio per tornare a casa in tranquillità, senza sperare prima di ogni partenza che vada tutto bene.

Un malcontento che cresce a dismisura, un servizio quello su rotaia che mensilmente ha un costo nelle casse di ogni cittadino e puntualmente lascia a piedi molti pendolari e li costringe a viaggiare in condizioni al limite del possibile. «Non ce la facciamo più. Dobbiamo fare qualcosa», questi i commenti che molto spesso vengono pronunciati dai viaggiatori. Forse è veramente giunta l’ora di dire basta per chi quotidianamente esce da casa all’alba, costretto quotidianamente a lanciare preghiere di un servizio pubblico non puntuale. Gli operatori hanno il diritto di scioperare, ogni venerdì o lunedì, per creare disservizi estremi per chiedere qualcosa all’azienda e non solo. Ma uno sciopero bianco dei passeggeri, che decidono di recuperare i disservizi non pagando per un periodo i mezzi, cosa porterebbe, sicuramente un danno a Trenitalia che spesso abbandona i propri abbonati.

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