Cesare Rosati, il gigante della Mobile di Rieti in pensione

Cesare Rosati, il gigante della Mobile di Rieti in pensione
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Domenica 2 Aprile 2023, 00:05

RIETI - Tante operazioni, tante indagini ed inchieste ma adesso, il sostituto commissario, Cesare Rosati – responsabile della IV sezione antidroga della squadra Mobile di Rieti – saluta i colleghi e si congeda dopo 34 anni trascorsi nella Polizia di Stato (con esperienze a Como, Milano e Roma) di cui 23, in prima linea, nella Mobile reatina. 

Il soprannome. Un gigante alto quasi due metri che non passa certo inosservato ma che, nella sua lunga carriera di esperto investigatore, è stato capace di rimanere sempre sottotraccia. 
Per i colleghi di sempre - con stima e incondizionato affetto - è “Pizzettone”, col piglio un po’ imbronciato, ma in realtà un buono dal cuore d’oro che, al momento dei saluti, non ha saputo trattenere lacrime e commozione. Nei 23 anni nella Mobile reatina ha messo la firma su operazioni di grandissimo spessore investigativo (e sociale) come l’operazione “Drug mail” (2003) che fece tremare la Rieti bene, la “Night and day” nel 2007 (con un maxi sequestro di cocaina), oppure l’operazione “Italia Spagna solo andata” (2014) in collaborazione con la Guardia civil spagnola e poi “One way trip 1 e 2” (2012-2013) quando fu stroncato un fiorente mercato di eroina e cocaina sull’asse Rieti-Terni. 

Angelo nero. E poi quella più articolata e complessa del febbraio 2020: l’operazione “Angelo nero” con 23 arresti e lo smantellamento di un’organizzazione criminale di spacciatori nigeriani.

Certo, non sono mancate le oggettive difficoltà di essere in servizio in un piccolo capoluogo «sempre aggirate con fantasiose dissimulazioni e un pizzico di fortuna», riuscendo a monitorare, negli anni, anche l’evoluzione e le nuove tecniche di spaccio e compravendita di droga in città (stranieri spregiudicati, spostamenti veloci in bici, vedette per il controllo delle piazze).

Il ringraziamento. «Oggi il mio ringraziamento va ai pm reatini, ai dirigenti che si sono succeduti nella Mobile e a tutti i colleghi, senza di loro non avrei raggiunto neanche un quarto dei risultati. Ringrazio anche la mia famiglia per il costante supporto», ha detto ancora Cesare Rosati. Ma forse la soddisfazione più grande – al di là dei risultati professionali veri e propri - arriva direttamente dalla strada, quando spesso sono stati gli stessi arrestati a complimentarsi per l’operazione portata a termine. Ora una nuova pagina con la divisa non addosso, ma nel cuore.

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