Papa Francesco distribuisce il Vangelo a San Pietro durante l'Angelus

Papa Francesco alla Magliana- Foto di Daniele Stanisci - Toiati
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Domenica 6 Aprile 2014, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 20:07
Sentite bene: non c' alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti. Ricordate bene questa frase. È quanto ha detto papa Francesco all'Angelus, parlando «a braccio», e invitando più volte i fedeli a ripetere con lui la frase: «Ricordatevi bene, non c'è alcun limite alla misericordia divina offerta a noi tutti».



Poi Francesco ha introdotto il dono di oggi ai fedeli, ai quali sono state distribuite in Piazza San Pietro decine di migliaia di copie tascabili del Vangelo: «Ed ora vorrei fare un gesto semplice per voi. Nelle scorse domeniche ho suggerito di procurarsi un piccolo Vangelo, da portare con sè durante la giornata, per poterlo leggere spesso. Poi ho ripensato all'antica tradizione della Chiesa, durante la Quaresima, di consegnare il Vangelo ai catecumeni, a coloro che si preparano al battesimo. Allora oggi voglio offrire a voi che siete in piazza un Vangelo tascabile. Vi sarà distribuito gratuitamente. Ci sono posti in piazza per questa distribuzione. Avvicinatevi e prendete il Vangelo. Prendetelo, portatelo con voi, e leggetelo ogni giorno: è proprio Gesù che vi parla! È la parola di Gesù! E come Lui vi dico: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date! Date il messaggio del Vangelo. Ma forse alcuni di voi non credono che sia gratuito. Vi chiedo una cosa: In cambio di questo dono, fate un atto di carità, un gesto di amore gratuito. Una preghiera per i nemici un atto di riconciliazione, qualcosa. Oggi si può leggere il Vangelo anche con tanti strumenti tecnologici. Si può portare con sé la Bibbia intera in un telefonino, in un tablet. L'importante è leggere la Parola di Dio, con tutti i mezzi, l'importante è leggere la Parola di Dio, è Gesù che ci parla lì, e accoglierla con cuore aperto. Allora il buon seme porta frutto!».



Il Papa ha poi commentato l'episodio evangelico della risurrezione di Lazzaro: «Cristo non si rassegna ai sepolcri che ci siamo costruiti con le nostre scelte di male e di morte. Lui ci invita, quasi ci ordina, di uscire dalla tomba in cui i nostri peccati ci hanno sprofondato. Ci chiama insistentemente ad uscire dal buio della prigione in cui ci siamo rinchiusi, accontentandoci di una vita falsa, egoistica, mediocre. "Vieni fuori!", ci dice. È un bell'invito alla vera libertà. Lasciamoci afferrare da queste parole che Gesù oggi ripete a ciascuno di noi. Lasciamoci liberare dalle 'bendè dell'orgoglio, perchè l'orgoglio ci fa schiavi, schiavi di noi stessi e di tanti idoli, di tante cose. La nostra risurrezione incomincia da qui: quando decidiamo di obbedire al comando di Gesù uscendo alla luce, alla vita; quando dalla nostra faccia cadono le maschere, e ritroviamo il coraggio del nostro volto originale, creato a immagine e somiglianza di Dio. Il gesto di Gesù che risuscita Lazzaro mostra fin dove può arrivare la forza della Grazia di Dio, e dunque fin dove può arrivare la nostra conversione, il nostro cambiamento: non c'è alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti!». «Il Signore - ha concluso - è sempre pronto a sollevare la pietra tombale dei nostri peccati, che ci separa da Lui, la luce dei viventi».
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