Bergoglio, ricevendo il patriarca di Antiochia dei greco-melkiti Gregorios III Laham con il sinodo e i fedeli della comunità greco-melkita, ha affermato che il suo «pensiero va subito - ha detto - ai fratelli e alle sorelle della Siria, che patiscono da lungo tempo una grande tribolazione, prego per quanti hanno perso la vita e per i loro cari».
«Crediamo fermamente - ha detto il Papa dopo aver affermato la "vicinanza di tutta la Chiesa" come "conforto" all'"angoscia" delle vittime - nella forza della preghiera e della riconciliazione, e rinnoviamo il nostro accorato appello ai responsabili perchè cessi ogni violenza e attraverso il dialogo si trovino soluzioni giuste e durature a un conflitto che ha già causato troppi danni.
In particolare, esorto al rispetto vicendevole tra le varie confessioni religiose, per assicurare a tutti un futuro basato sui diritti inalienabili della persona, compresa la libertà religiosa. La vostra Chiesa da secoli ha saputo convivere pacificamente con altre religioni ed è chiamata a svolgere un ruolo di fraternità in Medio oriente. Ripeto anche a voi: - ha concluso - non ci rassegniamo a pensare il Medio oriente senza i cristiani».
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