Quasi sbiatida. L’occasione per parlare di quel capitolo storico è la presentazione di un volume intitolato “La Chiesa cattolica e il comunismo nell’Europa centro orientale e in Unione Sovietica”, frutto del lavoro di diciassette accademici. “I cristiani che hanno vissuto quel periodo, in quelle zone, ci hanno dimostrato cosa significa resistere. Servivano forza e coraggio per vivere nella verità e questo noi lo dobbiamo tenere a mente”.
La Chiesa cattolica ma anche, in parte, quella ortodossa, sono state sottoposte a gravi forme di persecuzione, di umiliazioni, di repressioni, compreso la soppressione di ordini religiosi, conventi, monasteri, parrocchie attraverso la confisca dei loro beni e la prigionia di molti religiosi. “Fino a ridurre la Chiesa in una situazione catacombale. La Chiesa del silenzio. Ebbene, proprio da questo passato è possibile imparare”.
Il discorso di padre Dumortier è stato supportato dalla testimonianza di padre Ciryl Vasil, gesuita, segretario della congregazione delle Chiese orientali, lui stesso perseguitato durante l’epoca della Cortina di Ferro, nell’allora Cecoslovacchia. “Oggi manca una percezione chiara di quello che è stato il totalitarismo comunista. E’ bene studiarlo, proprio come si studia il fascismo o in nazismo”. Per non dimenticare.
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