Ma è sulla famiglia che Bagnasco ha lanciato un grido d'allarme. «Le famiglie – sul piano sociale – si sentono sostanzialmente abbandonate: sono urgenti politiche familiari consistenti nelle risorse e semplici nelle condizioni e nelle regole. Non sostenere la famiglia è suicida. Ne è parte anche il sostegno alla scuola paritaria, puntualmente messo in discussione da un pregiudizio ideologico: eppure, nella laica Europa questi muri sono caduti, per cui si riconosce il valore culturale della scuola paritaria nell’assicurare la memoria dei nostri Paesi, come pure la stessa ricchezza che ne deriva per la libertà educativa e il pluralismo. In Italia, invece, sembra non valere nemmeno il criterio dell’investimento, che consente allo Stato di risparmiare ogni anno – al netto del contributo – ben 6 miliardi di euro».
Infine i migranti, la crescita del populismo, e la povertà cresciuta in Italia per effetto della crisi. «La piaga della non occupazione è terribilmente diffusa e lacerante per giovani, impossibilitati a fare un progetto di vita, per gli adulti umiliati a essere inerti e a dover dipendere dai genitori o da altri.
Non si può vivere a lungo senza sentirsi utili e autonomi».
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