I COSTI
Circa 8.500 euro è il costo medio che ogni studente dovrà sobbarcarsi per raggiungere il diploma di laurea. A questo, oltre 3mila studenti, di quelli entrati in graduatoria, dovranno aggiungere le spese di affitto per una casa o una stanza in una città diversa da quella in cui risiedono, perché, pur avendo superato le famigerate 60 domande, il loro punteggio non garantisce l'accesso all'ateneo prescelto. In sostanza, solo i più bravi potranno studiare nell'università vicino casa. Ogni università italiana ha un numero diverso di posti disponibili per il corso di laurea in Medicina e chirurgia e ogni ateneo stabilisce, a suo insindacabile giudizio, il punteggio minimo per accaparrarsi un posto. L'Unione degli universitari ha tirato giù la graduatoria dei punteggi minimi, fotografando i 14 atenei che hanno un numero di posti inferiore rispetto ai candidati idonei.
LA SITUAZIONE
Si parte con Milano Bicocca: 135 i posti disponibili, 311 i candidati entrati in graduatoria. In questo caso gli studenti che dovranno optare per la seconda o terza scelta saranno 176. Si prosegue, sempre a Milano, con la Statale. Qui ben 411 candidati dovranno scegliere un altro ateneo. E poi Padova, dove gli studenti promossi sono stati 770, ma i posti disponibili solo 420. Ancora: Pavia, Verona, Bologna, Roma Tor Vergata costrette a escludere rispettivamente 136, 121, 236 e 119 studenti. Stesso scenario anche nella contestata Bari dove i posti disponibili sono 237, ma i candidati meritevoli 330. Nessun problema, invece, per quelli che, entrati in graduatoria, come prima preferenza hanno indicato Sassari o Perugia. Al contrario, in questi atenei avanzano persino molti posti. Nella città sarda questi sono 73, a Perugia 76, mentre alla Sapienza di Roma 161 e a Napoli ben 243.