Unioni civili, paletti centristi. Renzi: deciderà il Parlamento

Unioni civili, paletti centristi. Renzi: deciderà il Parlamento
di Emilio Pucci
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Sabato 9 Gennaio 2016, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 19:28

Nel Pd la vera mediazione ci sarà a ridosso del 26 gennaio, quando le unioni civili approderanno nell'Aula del Senato. Ma la direzione sembra tracciata, si va verso un restringimento della stepchild adoption senza stravolgere comunque l'articolo 5 del ddl Cirinna. L'obiettivo è ridurre l'area del dissenso e cercare di agganciare anche i voti di Ncd. Confermata la linea della libertà di coscienza: «Sia il Parlamento a decidere, l'importante è che il provvedimento si faccia», è l'indicazione fornita dal premier Renzi ai capigruppo Zanda e Rosato in un vertice tenutosi ieri mattina insieme al responsabile delle Riforme. Il presidente del Consiglio ha dato mandato proprio al ministro Boschi di aprire un confronto con i cattolici del Pd per evitare divisioni e possibili strappi.

LA BICAMERALINA
Sono circa 22 i senatori dem contrari alla stechild adoption, l'adozione del figlio del partner, e favorevoli invece all'affido rafforzato. Una strada, quest'ultima, che però è stata scartata perché si andrebbe incontro ad ostacoli di natura costituzionale. «Non c'è alcuna marcia indietro, si sta cercando semplicemente una mediazione, il governo non forzerà la mano», spiegano fonti parlamentari del Nazareno. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di limitare l'adozione ai soli figli già nati al momento della registrazione dell'unione civile. «Il nostro lavoro è teso a rassicurare chi in buona fede si dice contrario alla stepchild adoption», dice Verini che fa parte di una sorta di bicameralina nel Pd che avanzerà la proposta di modifica del ddl. In ogni caso il nuovo testo, al di la' di ribadire espressamente il divieto del ricorso all'utero in affitto, non si dovrebbe discostare di molto rispetto a quello per ora osteggiato da centristi e cattolici dem. Circoscrivendo la stepchild adoption, con un richiamo alla legge 40 che vieta la fecondazione eterologa e assegna l'ultima parola al giudice, il Pd auspica di superare con numeri certi la prova dell'Aula.

TIMORE PER LE MOSSE M5S
Il timore infatti è che i Cinque stelle al dunque possano sfilarsi. Per ricompattare il partito Zanda e Rosato riuniranno i gruppi parlamentari. Le divisioni, oltre che nel Pd (tra l'altro la minoranza dem e i giovani turchi non vogliono le modifiche auspicate dai cattolici), si registrano anche in Ncd e potrebbero pesare sul definitivo voto sulle riforme a palazzo Madama, in programma intorno al 20. Proprio in quei giorni al Senato si dovranno riconfermare le presidenze delle commissioni mentre il cosiddetto rimpastino slitterà a fine mese. Alfano ha preso posizione da tempo dicendosi favorevole ad un referendum abrogativo nel caso del via libera alla legge ma in Ncd solo Cicchitto e pochi altri aprono ad un compromesso. «Sulla stepchild adoption non esistono mediazioni, non si dà a nessuno il diritto di fabbricare un figlio», mette in chiaro il senatore Formigoni mentre Lupi annuncia che sarà in piazza per il Family day di fine gennaio.

Tuttavia la Cei stessa, pur senza nascondere i timori per la possibile equiparazione delle unioni gay al matrimonio e per le adozioni da parte di coppie omosessuali, resta fredda sulla manifestazione. Le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) hanno organizzato invece una mobilitazione per il 23 gennaio prossimo nelle principali piazze del Paese e un presidio a Roma quando si aprirà la discussione sulle unioni civili nell'Aula del Senato.