Renzi, svolta anti-azzardo: «Toglieremo le slot machine dalle tabaccherie»

Renzi, svolta anti-azzardo: «Toglieremo le slot machine dalle tabaccherie»
di Michele Di Branco
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Martedì 6 Settembre 2016, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 14:06
Svolta sui giochi. Il governo si prepara ad eliminare le slot dalle tabaccherie e dai centri commerciali. Lo ha annunciato ieri il premier Matteo Renzi parlando di un provvedimento ad hoc in merito alla controversa questione che da diverso tempo infiamma il dibatitto politico. Per lo Stato si tratterebbe del riconoscimento implicito di un errore. Nel tentativo, corretto dal punto di vista del principio, di voler sconfiggere il gioco illegale, i vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno esagerato con l'offerta di giochi legali. Il momento di porre rimedio è dunque arrivato. Questi concetti, in estrema sintesi, sono contenuti nel documento messo a punto dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, e in discussione da alcuni giorni presso la Conferenza unificata Stato-Regioni.

IL COMPROMESSO
Si tratta del tentativo di un compromesso con i governatori regionali, che negli ultimi tempi hanno legiferato autonomamente sul settore, soprattutto stabilendo limiti a distanze minime dei punti dove sono presenti slot machine da luoghi sensibili come scuole o ospedali, e imponendo orari di apertura brevi. Quanto possano pesare le decisioni delle Regioni su un settore che ogni anno frutta allo Stato 8,8 miliardi di euro (di cui ben 5,1 proprio dalle slot), è ben sintetizzato in una tabella consegnata dallo stesso sottosegretario Baretta. In Puglia a meno di 500 metri dai luoghi sensibili ci sono il 94% delle sale. In Lombardia l'85%. In Liguria l'82%, in Toscana l'81%. Dunque bisogna salvaguardare gli interessi del governo, ossia i 9 miliardi di entrate erariali, e i problemi dei governatori, ossia l'impatto sociale di una diffusione tanto capillare delle slot machine.
La proposta di Baretta, che ora ha anche la copertura politica di Renzi ed era già stata anticipata dal Messaggero, attua una norma già inserita nella legge di Stabilità e indica la strada per ridurre di almeno il 30% le circa 387 mila macchinette disseminate sul territorio, facendole scendere a 260-265 mila. In che modo? Il primo punto, è, appunto, l'eliminazione delle slot dai cosiddetti esercizi generalisti secondari, come gli alberghi, le edicole, i ristoranti, gli stabilimenti balneari e, come è persino possibile, anche le lavanderie. Una riduzione «significativa» dovrà esserci anche per le slot che oggi si trovano nei Bar e nei Tabacchi.
 
LA CLASSIFICAZIONE
Il compromesso tuttavia, sta in un altro aspetto: la classificazione delle sale in due categorie: A e B. Le prime dovrebbero essere sale chiuse di una certa dimensione, nelle quali potrà essere presente l'intera offerta di giochi. Si tratta delle cosiddette «Gaming hall», luoghi certificati di gioco legale, e che per questo saranno esentati dalle regole sulle distanze e sugli orari di apertura. Regole che invece dovranno rispettare le sale di categoria B, ossia tutte le altre, a partire dai Bar e dalle tabaccherie. Il governo poi, propone anche di intervenire sui meccanismi di funzionamento dello slot machine, introducendo, per esempio, degli strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa, oltre a messaggi automatici durante il gioco che evidenziano il tempo di permanenza davanti alla macchinetta. Per le videolotteries, nelle quali si possono introdurre anche banconote da 500 euro, sarà introdotto un limite di importo più basso e la durata dalla partita sarà aumentata. Rimane da capire l'impatto che le nuove regole avranno sui conti pubblici, una volta che sarà trovata l'intesa con le Regioni.