Renzi alla minoranza dem: no al metodo Bubka. Regole Ue fatte per paesi dominanti

Renzi alla minoranza dem: no al metodo Bubka. Regole Ue fatte per paesi dominanti
di Claudia Guasco
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Lunedì 10 Ottobre 2016, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 18:32
MILANO - Obiettivo del governo nella prossima legge di Stabilità: "Portare l'Ires un punto sotto quello della Spagna, dall'attuale 27,5% al 24%". Perché "il consuntivo degli interventi messi in atto dal governo, benché abbiano oggettivamente cambiato l'agenda dell'Italia, non hanno risolto tutti i problemi del Paese", dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Che dal palco dell'assemblea di Assolombarda ribadisce: "Nella manovra ci saranno strumenti immediati per intervenire sulla produttività e la competitività". E una parte dei 900 milioni per il fondo di garanzia previsti dalla manovra "sarà anticipata già nel 2016 con un provvedimento d'urgenza". Perché "sì, è vero, caro Boccia - ammette rivolgendosi direttamente al numero uno di Confindustria - ci sono difficoltà nel credito".

IL METODO BUBKA 
Davanti alla platea degli imprenditori, il premier spiega che quanto messo in campo dall'esecutivo "ha aperto praterie di cose da fare". A cominciare da un piano per l'industria 4.0, "che rovescia l'approccio tradizionale" eliminando il fardello della burocrazia. Prima infatti "c'era uno Stato che pensava di andare avanti con i timbri mentre il mondo andava avanti con i click. Se dal 2001 al 2015 l'Italia è il Paese che cresce meno con più ragazzi che se ne vanno questo deriva dall'incapacità della governance e dalla mentalità di industriali che non sanno stare al passo con i tempi". La velocità, afferma Renzi, "era l'arma di chi correva piu di noi", mentre il nostro Paese restava al palo. "L'Italia è il Paese che cresce meno degli altri, con il maggior numero di giovani che se ne va, non per incapacità delle aziende ma di una governance costituzionale che non riesce a mantenere il ritmo". Dice il premier: "Vi parlo con il cuore in mano. Questo è un momento decisivo, al di là degli aspetti referendari: siamo divisi all'interno del nostro Paese, tra chi pensa che siamo grandi per il nostro passato e chi ritiene che l'orizzonte sia fatto di opportunità". Anche grazie a quello che Renzi definisce "il metodo Sergey Bubka", il campione di salto con l'asta: "A ogni sfida alzava l'asticella di un centimetro e non tutto in una volta". E' la strategia del governo, spiega. "Non sono qui a fare un consuntivo delle cose fatte ma a dire che è il giorno uno dei nostri potenziali, a patto che l'Italia non sia la patria delle divisioni ma la patria della visione". 

BATTERE I PUGNI IN EUROPA 
Ma il futuro del nostro Paese è legato a doppio filo a quello della Ue. Negli anni in cui l'Italia è stata "assente o quasi" nel dibattito europeo, l'Unione "si è inaridita e ha fatto regole finanziarie" che difendono "gli interessi di quegli Stati che stanno dominando l'Unione Europea". Per il presidente del Consiglio "un modello di politica economia è quello degli Usa e non quello europeo" e "quando vado in Europa non è solo per battare i pugni sul tavolo: la Ue ha perso posizioni, mentre negli Stati Uniti il pesidente Obama, già nel 2008, ha attuato una politica di investimenti e di innovazione che ha portato la disoccupazione al livello più basso degli ultimi decenni".

Il presidente dell'Assolobrada Gianfelice Rocca riporta un numero che secondo Renzi "fa male come una coltellata": su 37 alti funzionari in commissione europea, l'Italia ne ha solo due, contro i cinque della Spagna e i sette della Germania. "E' il segno che quando siamo adati in europa non abbiamo mai fatto squadra, ma ci siamo andati per fare i conti con la politica Nazionale. Oggi quando si va in Europa è impensabile atteggiamento di rivalità". Quando c'è di mezzo l'Italia, afferma il pemier, "viene il desiderio di remare dalla stessa parte e purtroppo non è avvenuto". 


 
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