Renzi: «Letta forte all'estero, ma in Italia troppi rinvii»

Matteo Renzi
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Venerdì 6 Dicembre 2013, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 11:28

Il governo Letta ha dato un segnale di presenza forte a livello internazionale, il che mi ha colpito. Mi dispiace per il suo aver dato l'idea di rinviare: ci sono delle cose che vanno fatte subito. Lo ha detto Matteo Renzi intervenendo oggi a Torino.

Le primarie «sono un referendum per il futuro dell'Italia. E se il Pd ne esce forte, potremo andare dal governo e dirgli "queste cose vanno fatte", perché finora sulle questioni vere il governo non ha detto la sua», ha continuato Renzi. «Se vi va bene la ricetta degli ultimi sei mesi, con Brunetta che guidava le danze, votate pure un altro candidato. Non mi offendo, Ma votare me significare un Pd che non si fa dettare l'agenda dagli altri», ha poi ribadito il sindaco di Firenze.

«Sono molto contento che Prodi abbia abbia detto che va a votare. Perché vorrei che si spingesse il maggior numero di persone a votare alle primarie. Bisogna fare uno sforzo per aumentare la partecipazione», ha poi aggiunto Renzi, commentando l'annuncio di Romano Prodi, che però non ha svelato per chi voterà.

«Non è facile chiedere, diciamoci la verità. Ogni richiesta costa fatica. Anche per me, oggi, chiedervi di nuovo di votarmi non è facile. Perché le persone sono stanche della politica. Perché l'altra volta poteva andare diversamente. Perché molti pensano: "tanto è tutto già deciso". È tutto già deciso. Con questa frase vogliono fregarvi. Vogliono fregarci», aveva scritto in precedenza Renzi nella sua newsletter. «È tutto già deciso. Non importa fare il bilancio, i conti li decidono i signori di Bruxelles. Non importa fare la legge elettorale, basta una sentenza della Corte Costituzionale. Non importa decidere su una sperimentazione medica, basta una sentenza di un tribunale amministrativo. Se è tutto già deciso, non serve andare a votare. La politica non vale niente, i cittadini non contano», sottolinea.

«L'alternativa è secca. Chi pensa che tutto è già deciso sta a casa e si tiene quello che c'è. Chi crede che si possa provarci, dà una possibilità al futuro. Dà una chance alla politica. Un anno fa dopo la sconfitta ci siamo detti che avevamo tempo, entusiasmo, libertà. Siamo ancora più liberi dello scorso anno, siamo ancora più entusiasti dello scorso anno. Solo che abbiamo un pò di tempo in meno. Non sprechiamolo. In ogni caso, dal profondo del cuore, grazie per questo pezzo di strada che abbiamo percorso insieme», conclude il sindaco di Firenze.