«Abbiamo già firmato l'accordo anche con il ministero - ha ricordato il governatore -: le prefetture metteranno a disposizione i seggi elettorali e le forze di sicurezza ai seggi. A noi competono altre cose, come la tessera elettorale». «Un accordo che mi soddisfa e apre la strada a questa forte innovazione - ha concluso -. Ho deciso, nel decreto che ha indetto il referendum, di fare il voto elettronico nel 100% dei seggi. I tablet saranno poi lasciati in comodato d'uso alle scuole sedi di seggio».
L'esborso per l'acquisto degli strumenti elettronici per il referendum da parte della Regione è di 23 milioni di euro (21 più iva). «È un investimento, non una spesa - ha precisato Maroni -, perché i tablet poi rimangono in dotazione alle scuole come strumento didattico».
Maroni rinnova inoltre la proposta al sindaco Giuseppe Sala di svolgere il referendum per la riapertura dei Navigli assieme a quello per una maggiore autonomia alla Lombardia del 22 ottobre e mette a disposizione anche per la consultazione milanese i tablet acquistati dalla Regione. «Se Sala dice di sì siamo pronti a fare il voto elettronico a spese nostre», ha infatti detto il governatore annunciando la sigla del contratto di fornitura per 24 mila tablet in vista del referendum per l'autonomia. «In questo caso - ha spiegato - nei seggi di Milano metteremo due tablet nella cabina con i due quesiti, accollandoci le spese». «Spero che dica di sì - ha quindi aggiunto - sarebbe un'occasione straordinaria per ridurre le spese».
Il governatore ha infine parlato dell'ipotesi di svolgere con voto elettronico anche i referendum previsti per la fusione di Comuni lombardi, ma in questo caso, essendo consultazioni di diverso tipo, serve un accordo con le Prefetture.
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