Profughi, piano del Viminale: 40 milioni per l’accoglienza

Profughi, piano del Viminale: 40 milioni per l’accoglienza
di Valentina Errante
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Martedì 23 Agosto 2016, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 14:31

Più di tremila hanno già trovato accoglienza nelle caserme dismesse, acquisite dal ministero dell’Interno, ma il piano del Viminale per trovare ospitalità ai migranti in arrivo, o già sul nostro territorio, è ancora in via di realizzazione. Un investimento di 40 milioni di euro per la ristrutturazione e la predisposizione di altre strutture dei ministeri di Difesa, Economia o degli stessi Interni, oppure del Demanio. Cinquemila posti sono già stati individuati, ma l’obiettivo è raggiungere una quota ancora più alta, distribuendo su tutto il territorio richiedenti asilo e minori non accompagnati ed evitando il collasso dei centri del sud Italia. Di fatto, nell’elenco delle strutture già attive figurano anche quelle “emergenziali”, che sopperiscono alla mancata accoglienza da parte di alcuni comuni, accade in Veneto, dove la prefettura di Venezia e il Dipartimento per l’Immigrazione hanno realizzato una “tendostruttura”. Nella stessa regione sono già state individuate altre caserme che, presto, saranno attrezzate per ospitare i migranti in arrivo.
 

LE CASERME OPERATIVE
Attualmente sono soltanto sei le ex caserme già utilizzate come centri di accoglienza, una in Friuli, quattro in Veneto e una in Sicilia. Nell’ex caserma Cavarzerani di Udine si trovano attualmente 1.069 migranti. Nell’ex caserma Prandina di Padova sono solo in 20, mentre a Bagnoli di Sopra, nell’ex base dell’Aeronautica, si contano attualmente 639 persone. In 653 sono ospiti nell’ex caserma Serena di Treviso, mentre a Conetta di Cona, in provincia di Venezia, la prefettura ha predisposto una struttura di emergenza che ospita attualmente 927 persone, ma altri immobili in Veneto, e in quella stessa area, sono già stati individuati dal ministero dell’Interno. 
Alcune caserme, come quella nel Comune di Muggia, in provincia di Trieste, sono già state concesse al ministero dell’Interno, che ha stanziato i soldi per i lavori, altre dal Friuli alla Sicilia sono state individuate. L’investimento per la sistemazione delle ex caserme dovrebbe ammontare a circa 40 milioni di euro, un progetto che procede di pari passo con l’accordo che sarà concluso a settembre tra il Viminale e l’Anci e prevede l’adesione dei comuni al progetto Sprar e la distribuzione di 150mila migranti su tutto il territorio. In Friuli sono quattordici in tutto le strutture individuate, undici in Veneto, dove l’ex base missilistica Silvestri di Conetta di Cona è già nella disponibilità della prefettura e presto dovrebbe ospitare i migranti che si trovano nella tendopoli. 

POLEMICHE A MILANO
In Lombardia sono state individuate otto strutture, due a Milano, dopo le tante polemiche sull’impiego delle strutture destinate ai dipendenti dell’Expo. Sono la caserma Bartoli la Mancini. Poi una caserma in Piemonte, ad Asti, e una in Liguria, in provincia di Imperia, due nel Lazio, a Viterbo, l’ex deposito di munizioni Sabbatini è già stato consegnato alla prefettura, mentre presto partiranno i lavori nell’ex caserma militare De Carolis di Civitavecchia. In Campania gli immobili individuati sono tre. A Napoli, l’ex arsenale dovrebbe essere acquisito in tempi brevi, mentre la caserma Cesare Battisti di Bagnoli è ancora nella disponibilità del Demanio, infine, l’ex casa mandamentale nel comune di Morcone, in provincia di Benevento, che è già stata presa in consegna dalla prefettura. In Sicilia, oltre all’ex caserma Gasparro, dove sono ospitati i minori, si discute dell’ex carcere militare di Palermo, dell’ex deposito rifornimenti di Vizzini, in provincia di Catania, di una struttura a Castelvetrano (Tp) e di un’altra a Marsala.
 

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