Mattarella, il messaggio di fine anno: «Niente politica, parlo agli italiani»

Mattarella, il messaggio di fine anno: «Niente politica, parlo agli italiani»
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 20:58 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 22:11


Dopo quasi un anno al Quirinale il «fil rouge» della presidenza Mattarella verrà domani confermato in diretta Tv: vigilanza discreta sulle dinamiche istituzionali, nessuna ingerenza in altri poteri dello Stato e meditata distanza dalle polemiche politiche. Il presidente della Repubblica domani parlerà per la prima volta agli italiani e lo farà con attenzione e semplicità, evitando di intervenire nelle questioni che animano il dibattito di queste settimane. Cercando piuttosto di rivitalizzare un Paese ancora ripiegato su se stesso da anni di crisi. Una iniezione di fiducia e un richiamo al fare, ad alzare le vele del genio italiano per non perdere i primi refoli di ripresa. A rimboccarsi le maniche guardando al bene comune con l'obiettivo di ritrovare l'orgoglio di essere italiani. E, quasi a marcare la differenza con il discorso di Natale alle Alte cariche dello Stato, Sergio Mattarella si presenterà nelle case degli italiani da un ambiente meno solenne ma più familiare, come quello del suo appartamento al Quirinale. Sarà un discorso asciutto (circa 20 minuti) nel quale la novità non sarà tanto nei temi da affrontare (d'altronde di terrorismo, immigrazione e lavoro ne ha già parlato più e più volte), quanto negli accenti e nel linguaggio che saranno curati nel tentativo - come disse nel suo discorso d'insediamento alle Camere - di «riconnettere il Paese alle sue istituzioni». Obiettivo per il quale Sergio Mattarella si sta spendendo sin dall'inizio del suo impegno al Colle nel febbraio scorso. Con parole e provvedimenti, come l'apertura di gran parte del Quirinale al pubblico. O attraverso gesti dal valore simbolico come la decisione di usare voli civili per i suoi spostamenti privati. Alla vigilia del messaggio di Capodanno resta il riserbo sulle parole che il capo dello Stato veicolerà attraverso televisioni e siti internet ma è certo che il suo intervento assomiglierà al suo discorso di insediamento quando sorprese il Parlamento con i suoi richiami ai valori fondamentali della Costituzione elencandoli punto per punto. O nel passaggio in cui scrisse sulla pietra che il suo ruolo in questa fase storica sarebbe stato quello dell'arbitro: un arbitro che vigila sulle infrazioni ma fa giocare. Un arbitraggio all'inglese che però - e lo disse con chiarezza - ha bisogno della collaborazione dei giocatori. Nessun intervento quindi è atteso sui nodi politici in cantiere, dal referendum confermativo per la riforma del Senato alla riforma delle unioni civili. Ma certamente un bilancio in chiaroscuro di questo 2015 che si chiude tra luci e ombre. Nel tentativo di far iniziare agli italiani il 2016 con un pizzico di fiducia in più, con quel tanto di adrenalina e orgoglio necessari per riprendere insieme il cammino. 

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