Mattarella cambia location per il discorso di fine anno: non sarà seduto alla scrivania

Mattarella cambia location per il discorso di fine anno: non sarà seduto alla scrivania
di Paolo Cacace
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 21:13

ROMA «Bisogna ritrovare l'orgoglio di essere italiani». Sarà questo il filo conduttore del messaggio radio-televisivo di Capodanno, il primo del settennato, che Sergio Mattarella sta preparando in queste ore insieme ai più stretti collaboratori.
Si tratta - com'è ovvio - di un testo «in fieri», ma alcuni punti-chiave sono già delineati. Ci sono tre emergenze che il capo dello Stato punta ad analizzare con particolare attenzione: il lavoro, l'immigrazione e il terrorismo. Ma sbaglia chi pensa che Mattarella domani sera si limiterà ad esprimere auspici o a lanciare appelli secondo un copione tradizionale. Sarà piuttosto un messaggio di ragionata fiducia rivolto agli italiani, in particolare alle famiglie, con un tono molto intimo, colloquiale, in cui prevarrà l'esigenza di mettersi dalla parte dei connazionali alle prese con la piaga di una disoccupazione ancora galoppante soprattutto tra i giovani (anche se quest'anno si è registrata una inversione di tendenza che lascia bene sperare).
Così come Mattarella tornerà sul dramma del terrorismo fondamentalista dell'Isis che ha insanguinato l'Europa (e non solo) mettendo a rischio le nostre abitudini di vita e su quello delle ondate di migranti che approdano lungo le nostre coste non ignorando le incognite connesse, ma dando anche un'indicazione precisa anche in una prospettiva europea: bisogna contrastare con tutti i mezzi la sfida del terrorismo, ma la risposta non può essere solo quella di chiudere le frontiere. Il capo dello Stato ribadirà che «chiudere le porte di fronte alle masse di esseri umani che fuggono da guerre, fame ed oppressione significherebbe cancellare le conquiste civili e sociali faticosamente raggiunte».

REVISIONE

Per cercare di decifrare il più possibile i sentimenti prevalenti soprattutto sul versante sociale, Mattarella ha seguito un metodo empirico. Ha voluto rivedere personalmente gran parte delle moltissime lettere (sono migliaia) pervenute in questi mesi al Quirinale e ha visionato i filmati di molte delle udienze concesse da febbraio scorso ad oggi non a politici ma ad organizzazioni del mondo civile (invalidi, gruppi di volontariato eccetera).
Materiale che è stato selezionato proprio per individuare alcuni punti-chiave particolarmente sentiti dagli italiani. Beninteso, nel messaggio non mancherà qualche richiamo ad alcuni problemi prettamente istituzionali (che peraltro hanno costituito l'ossatura del recente discorso pre-natalizio alle alte cariche della Repubblica). Ma si tratterà soltanto di qualche passaggio. Perché lo scopo principale di Mattarella è quello di aprire ancora una volta idealmente il Quirinale agli italiani; come del resto è accaduto in questi mesi con l'aumento degli ingressi e degli spazi visitabili.
Cercherà, a sua volta, di entrare nelle case di tutti per esortare gli italiani a rimboccarsi le maniche e a ritrovare la coesione degli anni difficili per contribuire a secondare quella ripresa economica che non è più una chimera. Sarà un discorso più conciso rispetto a quello dei suoi predecessori (probabilmente quindici minuti) e si sta studiando una «location» diversa dalla tradizionale scrivania dello studio presidenziale. Sulla scelta finale c'è riserbo, ma è evidente che si tratterà di uno scenario più intimo. Potrebbe essere il caminetto dell'appartamento presidenziale che apparve per l'ultima volta quando fece da sfondo in occasione del messaggio di Scalfaro.