Legge elettorale, mediazione con FI sulle soglie di sbarramento. Ma c'è il nodo del numero dei collegi

Legge elettorale, mediazione con FI sulle soglie di sbarramento. Ma c'è il nodo del numero dei collegi
di Marco Conti
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Mercoledì 12 Novembre 2014, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 19:47
Doppio appuntamento per Matteo Renzi in una giornata di svolta per il destino della legge elettorale e della legislatura. Prima l'incontro a Palazzo Chigi con Silvio Berlusconi, e in serata la direzione del Pd.



"Sui dettagli sono disposto a discutere", ha sostenuto ieri sera in tv il presidente del Consiglio. I "dettagli" sono sostanzialmente due: la soglia di sbarramento e il numero di collegi. Sul primo punto insiste Forza Italia che ieri ha concluso l'ufficio di presidenza fissando l'asticella alla 5% mentre il documento di maggioranza parla del 3%. Una mediazione sembra possibile conservando la soglia dell'Italicum prima versione che fissava la percentuale al 4,5.



L'ostacolo non sembra insormontabile anche perché lo stesso Renzi ritiene basso il 3%. Comunque sia i partitini che superano la soglia non potranno esercitare nessun potere di "ricatto" sul partito che risulterà vincitore delle elezioni visto il premio di maggioranza.



Oltre a strappare una quota di sbarramento più alta, Berlusconi porterá a casa anche la rassicurazione che non si andrà al voto a primavera. Oltre alla clausola di salvaguardia, che fisserà la legge elettorale come valida solo per la Camera, c'è la nota di ieri l'altro del Quirinale che sposta in avanti le dimissioni del Capo dello Stato. Se infatti Napolitano dovesse lasciare a febbraio o marzo, la finestra elettorale di primavera sarebbe compromessa.



Più complessa la partita dei collegi che interessa in particolare modo la minoranza del Pd che teme di essere drasticamente ridimensionata da una legge che prevede l'elezione del capolista e il resto con le preferenze. La bozza di maggioranza prevede da 75 a 100 collegi. Quindi, se i collegi fossero 100 e il Pd dovesse vincere le elezioni, su 340 eletti che prenderà il partito vincitore, cento sarebbero bloccati dai capilista e 240 assegnati con le preferenza. La sinistra del Pd chiede di scendere a 65. Una quota che Renzi considera troppo bassa e nel Pd sono molti ad avere dubbi, dopo il caso Fiorito, sul revival delle preferenze.



Massimo D'Alema ha fatto sapere che non parteciperà alla direzione del partito, appuntamento solitamente poco presenziato dall'ex presidente del Consiglio. Bersani e Cuperlo ci saranno e le scintille in diretta streaming, non mancheranno.