La spinta punta a spostare il premio sulla coalizione, ma le differenze non mancano da parte degli stessi oppositori dell'Italicum e l' accordo per una proposta alternativa non c'è. Molto pragmaticamente Renzi punta al risultato sia sulla riforma costituzionale sia sulla legge elettorale e la sua resistenza a rimettere mano all'Italicum risiede proprio nella difficoltà a trovare in Parlamento i voti per dotare il Paese di una legge che assicuri stabilità e governabilità. Le riforme costituzionali, come la legge elettorale, sono guardate con attenzione anche dai mercati che temono un'Italia instabile.
Discutere va bene, quindi, e lo si farà a settembre anche grazie alla mozione di Sinistra Italiana e l'invito fatta da Fedele Confalonieri a Silvio Berlusconi a riprendere il dialogo sulle riforme riapre i giochi anche nel centrodestra. Resta da vedere cosa farà il M5S che continua a giocare su più tavoli. Ai Cinquestelle piace l'Italicum perché prevede il premio al partito e tra i suoi elettori molti sono pronti a votare il referendum costituzionale perché "taglia la casta", riduce il numero dei parlamentari e gli stipendi dei consiglieri regionali.
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