Boldrini: Grillo eversivo, sul blog parole da violentatori. Il portavoce grillino: «Stupro? Lei non corre rischi»

Laura Boldrini
di Sonia Oranges
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Lunedì 3 Febbraio 2014, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 13:32
​Queste cose si sono viste soltanto in dittatura e ci deve far riflettere tutti: la presidente della Camera Laura Boldrini è passata al contrattacco dopo la campagna di accuse, da parte grillina, che la vede protagonista da quando ha fatto scattare la cosiddetta “tagliola” sull’ostruzionismo movimentista in occasione dell’approvazione del decreto Imu-Bankitalia. «Ho visto tanta rabbia e odio invece che la voglia di confrontarsi», ha detto ieri il vertice di Montecitorio, parlando di «un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche». E aggiunge: «In aula due di loro mi hanno insultato e i commenti in rete sono da potenziali stupratori. M5S lavora per distruggere tutto». E sugli ultimi episodi avvenuti alla Camera attacca i parlamentari del M5S: «I deputati grillini non sanno utilizzare gli strumenti che ha l’opposizione. Devono imparare. In democrazia non si va sui tetti e non si usa la violenza, ma si usano gli strumenti previsti per l’opposizione».



ACCUSE E SOLIDARIETÀ

A risponderle è stata la deputata pentastellata Loredana Lupo che durante i tumulti d’aula di mercoledì scorso, si è scontrata fisicamente con il questore di Scelta civica Stefano Dambruoso: «La presidente Boldrini condanna tutti questi tipi di gesti ma non quello che è accaduto a me. Per me è molto più grave la violenza che è stata fatta a tutti gli italiani quando è stata applicata la ghigliottina che non è presente nella Costituzione né nei regolamenti della Camera». Nel frattempo, piovevano attestati di solidarietà a Boldrini: dal presidente del Senato Pietro Grasso che ha invitato chi «fomenta gli animi, cercando tornaconti elettorali» a «chiudere immediatamente questa parentesi indecorosa»; dalla portavoce dei deputati di Forza Italia Mara Carfagna, secondo cui «delegittimare le istituzioni non è difendere la democrazia»; dalla segreteria del Pd che, per voce di Maria Elena Boschi, segnala «l’allarme per le donne di questo Paese e per le istituzioni democratiche».

Un coro che, però, è servito solamente a rinfocolare la polemica, su cui soffiano i post e i tweet di Beppe Grillo: «Che razza di ipocrita. La Boldrini è cieca quando le conviene», il commento a un fotomontaggio che ritrae la presidente insieme con l’immagine di modelle in bikini, di schiena, con stampigliato sui costumi: «We want Matteo». E la morale: «Propaganda politica di Renzi sul corpo delle donne».



IL VICEPRESIDENTE

Poche ora prima, lo stesso Grillo aveva postato un quiz: «Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?», accompagnato da un video in cui un attivista guida un’auto accanto ad una sagoma di cartone della presidente della Camera. Il tutto seguito dai commenti sessisti e violenti degli utenti della pagina di Grillo. E se lo stesso staff che si occupa della comunicazione grillina, ha ritenuto di cancellare la maggior parte delle ingiurie, sul piano politico la musica non è cambiata. «Sentirsi dire eversori, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera, ma fa soltanto gli interessi della maggioranza», ha rimarcato il vicepresidente della Camera grillino, Luigi Di Maio, insistendo che oramai Boldrini «non è super partes ma è scesa in campo». In serata il portavoce M5S Messora si lascia andare con un tweet: «Anche se fossimo stupratori, cara Laura, tu non corri rischi».
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