Renzi, il sostegno a Gentiloni e la sfida sulla legge elettorale

Renzi, il sostegno a Gentiloni e la sfida sulla legge elettorale
di Marco Conti
2 Minuti di Lettura
Domenica 7 Maggio 2017, 15:16
ROMA “Nessuno del Partito Democratico ha messo o metterà in discussione il governo della Repubblica guidata da Paolo Gentiloni. Lo diciamo da cinque mesi e lo ribadiamo qui. Io sono contento del lavoro che fa il governo, soprattutto perché sta concludendo un lavoro cominciato da noi e lasciato a metà a causa del No al referendum. Noi siamo quelli che stanno dalla parte del governo”. Il "nuovo inizio" di Matteo Renzi comincia nel salone di un grande albergo alla periferia sud di Roma dove viene proclamato segretario. A cinque mesi dalle dimissioni da premier e da segretario, Renzi prova a cambiare i toni. I numeri dell'assemblea del Pd sono schiaccianti, ma l'ex premier cerca in tutti i modi di mostrarsi inclusivo e soprattutto sottolinea che il sostegno all'esecutivo é fuori discussione. Gentiloni ascolta su una sedia in prima fila anche l'affondo del segretario sulla legge elettorale. Il tema non è oggetto dell'azione di governo e Renzi ci va giù pesante rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato 

che di recente ha richiamato le forze politiche a lavorare per dotare il Paese di un sistema elettorale. Renzi si chiama fuori sostenendo che "la legge elettorale è un capitolo sul quale il Pd non farà la parte del caprio espiatorio" perché "le altre forze politiche hanno bocciato il referendum istituzionale dicendo che in sei mesi si sarebbe messo a posto il Paese" ed invece  "hanno riportato il Paese nella palude". " La responsabilità di questo stallo non è nostra - sostiene Renzi - e non saremo noi a farci inchiodare da una classe dirigente che aveva garantito delle cose davanti agli italiani”.

Renzi sfila il Pd dal gioco del cerino chiamando direttamente in causa i partiti d'opposizione e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e confermando - più o meno indirettamente- come la sconfitta referendaria del 4 dicembre continui a bruciare al Nazareno insieme alla consapevolezza di dover avere a che fare ancora per molto tempo con un sistema istituzionale che non funziona e con un bicameralismo paritario anacronistico. 

Marco Conti 
© RIPRODUZIONE RISERVATA