che di recente ha richiamato le forze politiche a lavorare per dotare il Paese di un sistema elettorale. Renzi si chiama fuori sostenendo che "la legge elettorale è un capitolo sul quale il Pd non farà la parte del caprio espiatorio" perché "le altre forze politiche hanno bocciato il referendum istituzionale dicendo che in sei mesi si sarebbe messo a posto il Paese" ed invece "hanno riportato il Paese nella palude". " La responsabilità di questo stallo non è nostra - sostiene Renzi - e non saremo noi a farci inchiodare da una classe dirigente che aveva garantito delle cose davanti agli italiani”.
Renzi sfila il Pd dal gioco del cerino chiamando direttamente in causa i partiti d'opposizione e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e confermando - più o meno indirettamente- come la sconfitta referendaria del 4 dicembre continui a bruciare al Nazareno insieme alla consapevolezza di dover avere a che fare ancora per molto tempo con un sistema istituzionale che non funziona e con un bicameralismo paritario anacronistico.
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA