Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 190/o anniversario della nascita di Goffredo Mameli. Mameli è stato «una figura importante per la storia e la cultura del nostro Paese. Poeta precocissimo, seguace di Giuseppe Mazzini e compagno d'armi di Nino Bixio, Mameli partecipò ai moti rivoluzionari del 1848-49. Aiutante di campo di Giuseppe Garibaldi, combatté al suo fianco al Gianicolo nella difesa della Repubblica Romana, dove venne ferito a morte», ricorda Mattarella che sottolinea: «L'amore per la patria e per la causa dell'indipendenza nazionale portò il giovane patriota a scrivere, a soli venti anni, il Canto degli Italiani, musicato poco dopo, a Torino, da Michele Novaro. L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero uno dei canti più amati dell'unificazione risorgimentale». «Il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenne l'inno della Repubblica Italiana, in una riconnessione ideale tra gli ideali del primo Risorgimento e la lotta di liberazione», conclude il presidente della Repubblica.
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