Inchiesta petrolio, l'Anm a Renzi: parole inopportune. Il premier: non accuso i magistrati ma il sistema non funziona

Inchiesta petrolio, l'Anm a Renzi: parole inopportune. Il premier: non accuso i magistrati ma il sistema non funziona
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Martedì 5 Aprile 2016, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 14:30

«Le dichiarazioni di Renzi sono inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti». È la dura replica del presidente della sezione della Basilicata dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), Salvatore Colella, alle parole del Presidente del Consiglio che, ieri, durante la direzione del Pd, aveva paragonato temporalmente le inchieste della Procura di Potenza sul petrolio alle Olimpiadi.

«Inopportune - ha spiegato Colella - perché arrivano in un momento molto delicato dell'inchiesta, con un intervento "a gamba tesa" e le sue insinuazioni sono quantomeno viziate da un interesse di parte, inconsistenti perchè smentite, solo poche ore dopo, da un pesante verdetto di condanna contro i vertici della Total nel processo "Totalgate"».

«Se è vero che in un paese civile, come dice il Presidente Renzi, 'i processi arrivano a sentenzà, e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare - ha continuato l'Anm lucana - è anche vero che in un Paese civile 'il governo rispetta i lavoro dei magistratì, sempre, anche quando toccano la propria parte politica. Ci saremmo aspettati la stessa intransigenza e fermezza di condanna annunciata dal Presidente in occasione di altre inchieste di rilievo nazionale», ha concluso Colella.

«Oggi leggo sui giornali "Renzi accusa i magistrati": ma dove? Quello che accusava i magistrati qui ci stava qualche anno fa. Noi i magistrati li incoraggiamo a fare il più veloce possibile e a parlare con le loro sentenze. Più vanno a sentenza più siamo contenti», ha detto il premier nel corso della diretta #Matteorisponde. «Poi per la legge italiana è condannato chi abbia avuto una sentenza definitiva», ha aggiunto. 

«Non accuso i magistrati, sto accusando un sistema che non funziona», ha continuato il premier spiegando ancora: «Non ne posso più di un paese in cui le sentenze non arrivano, si bloccano le opere pubbliche ed i ladri restano fuori. Io voglio il contrario: sto invitando i magistrati a correre per beccare i ladri e metterli in galera. Se blocco le opere il paese è finito». 

«Lo stato dell'arte di mio padre è che aspetta la giustizia. Mi auguro che la giustizia sia la più rapida possibile e la più giusta possibile», ha poi detto Renzi rispondendo sull'indagine sul padre e spiegando che attende che sia presa in esame la seconda richiesta di archiviazione.

 

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