Pd, Cuperlo contro Renzi: non sei all'altezza e sei un capo arrogante

Pd, Cuperlo contro Renzi: non sei all'altezza e sei un capo arrogante
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Lunedì 4 Aprile 2016, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 19:26
«Matteo, io non penso che tu sia una persona onesta, io penso che tu sia una persona profondamente onesta e appassionata della politica ma io penso anche che tu non ti stia mostrando all'altezza del ruolo che ricopri, non stai mostrando in questi passaggi delicati della vita del Paese e della sinistra la statura di un leader e a volte coltivi l'arroganza dei capi». Lo ha detto Gianni Cuperlo, della minoranza dem, intervenenedo alla direzione del Pd dopo il segretario Matteo Renzi.

«Tu non stai facendo il segretario e stai spingendo diversi ad andarsene via» magari «in cambio avrai applausi da destra, ma rischiamo di perdere pezzi della sinistra. Io sento il peso di stare in un partito che non ha molto delle ragioni che me lo hanno fatto scegliere e ora magari tu mi risponderai con un faticoso e meditato "ciao"», ha continuato Cuperlo rivolto a Renzi.

«Qui non c'è nessuno che ha più titoli di altri a chieder lealtà. Noi siamo impegnati a far vincere i nostri candidati alle amministrative e sono anche pronto a una moratoria sul confronto tra noi ma nella chiarezza sento il dovere di dirti quello che penso», ha aggiunto l'esponente della minoranza dem.

«La vicenda Tempa Rossa non si può chiudere nella sintesi "ho deciso io". Non è importante solo chi ma anche come si decide. C'è un emendamento stoppato e poi inserito di notte perché lo decide il premier? La questione non è una telefonata o l'inadeguatezza di un ministro ma il processo e il luogo della decisioni», ha rilevato poi Cuperlo.

«Ancora l'altroieri hai usato la riforma costituzionale come non si deve mai fare. Hai detto che le opposizioni verranno spazzate via e chi dovrebbe rimanere dopo che hai spazzato via chi non la pensa come te? Quello non è il tuo referendum ma l'occasione di superare il bicameralismo e più lo personalizzi e lo carichi di significati impropri più alimenti le ragioni di dissenso anche nel tuo campo e nel tuo partito», ha sottolineato ancora Cuperlo.

Oggi «il Pd non funziona, manca» e «il punto di fondo è che dobbiamo fare uno sforzo per ricostruire il partito come comunità: su questo la segreteria di Renzi è stata del tutto insufficiente». Lo ha detto Roberto Speranza nel suo intervento alla Direzione del Pd. «In questo momento siamo un leader forte, carismatico e poi una sommatoria di comitati elettorali sui territori. Ci manca quello che sta in mezzo: un partito», ha aggiunto il leader della minoranza interna che ha fatto l'esempio del referendum sulle trivelle: «Era possibile chiamarli questi presidenti di regione del Pd e risolvere la vicenda?».

Per Speranza, «il tema è come si decide e come si sceglie. Sul referendum tutte le opinioni sono legittime ma qualcosa non ha funzionato. Io ho appreso dal sito Agcom che il Pd era per l'astensione e quando ho chiesto i vice segretari mi hanno detto, faremo una Direzione per ratificare. Ma io non voglio una Direzione che ratifica ma un Direzione che discute e poi decide».





 
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