M5s a Gentiloni, rivedere gli accordi pattizi: le pensioni dei cappellani militari costano troppo allo Stato italiano

M5s a Gentiloni, rivedere gli accordi pattizi: le pensioni dei cappellani militari costano troppo allo Stato italiano
di Franca Giansoldati
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Martedì 31 Ottobre 2017, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 14:22
Città del Vaticano  «Nel corso degli ultimi vent’anni sono andati in  pensione 4 ordinari militari (equiparati a generali di corpo d’armata), 4 vicari generali, 8 ispettori e  circa 140 cappellani militari. Il costo stimato per le relative  pensioni è di circa 43 mila euro lordi annui; L’assistenza spirituale alle Forze armate, in generale, costa alle casse  pubbliche 20 milioni di euro». In Parlamento il Movimento 5 Stelle rompe un tabù che, legislatura dopo legislatura, è sempre stato accantonato poiché andrebbe ad intaccare i buoni rapporti con la Chiesa e il Vaticano. Stavolta è il Movimento 5 Stelle a farsi carico del problema e chiedere al governo Gentiloni di rivedere gli accordi pattizi relativi all’assistenza spirituale delle forze armate «considerando il fatto che nelle casse della Chiesa ogni anno entra un miliardo di euro che, è usato in gran parte proprio per il sostentamento del clero».  La firmataria del documento è la parlamentare Tatiana Basilio.  

L’attuale stato giuridico dei cappellani militari nell’ordinamento italiano riflette il loro pieno inserimento nella struttura gerarchica militare, con assimilazione del loro status a quello degli ufficiali e  conseguente attribuzione dei gradi gerarchici da cui discende  l’applicazione del relativo trattamento economico e la  soggezione, in linea di principio, alla medesima disciplina  militare. All’Ordinario militare compete il trattamento  economico previsto per il grado di generale di corpo d’armata; al  vicario generale militare e agli ispettori spetta integralmente il trattamento economico degli ufficiali dell’Esercito, secondo  il grado di assimilazione. Ai cappellani militari spetta integralmente il trattamento economico degli ufficiali della  Forza armata presso la quale prestano servizio, secondo il grado  di assimilazione. Per le pensioni normali, privilegiate, ordinarie e di guerra  all’ordinario, al vicario generale, agli ispettori e ai  cappellani militari in servizio permanente, si applicano le  disposizioni in vigore per gli ufficiali dell’Esercito italiano,  secondo il grado di assimilazione.
 
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