Le sue provocazioni non avevano risparmiato neppure l'aula di Montecitorio. Celebre, ad esempio, l'episodio che lo vide sventolare, il 1 aprile 2014, una spigola in Aula protestando contro il governo per la gestione della crisi dei migranti. Gesto che costò all'esponente leghista dieci giorni di sospensione e la perdita della corrispondente diaria, pari a 2600 euro. Qualche mese prima, nel dicembre 2013, plateali furono le sue proteste - con tanto di cartelli e perfino un forcone di cartone - contro il dl salva-Roma. Il 4 febbraio 2014, invece, tornò alla "ribalta" mostrando le manette nel corso del voto sulla fiducia al governo in occasione del Dl carceri.
Famosa nell'ottobre 2015 la provocazione in tv in merito al dibattito, riaperto dalla tragedia di Vaprio d'Adda, sulla legittima difesa: Buonanno propose, da sindaco di Borgosesia, un contributo pubblico per i cittadini che avevano intenzione di acquistare un'arma.
E per “rafforzare" la sua iniziativa, mentre era in collegamento su Skynews, esibì una pistola dichiarando che«è meglio che il cimitero si riempia di delinquenti piuttosto che a pagare siano sempre i cittadini». Il collegamento fu interrotto ma l'episodio scatenò un fuoco di polemiche inducendo lo stesso Matteo Salvini a prendere le distanze dal gesto dell'europarlamentare leghista.
Poi ci fu la volta della maglia indossata al Parlamento Ue che ritraeva Angela Merkel come Hitler. E le dichiarazioni
contro gli omosessuali e i rom. Nel 2011 dichiarò: «Ai gay sembra sempre tutto dovuto, invece ognuno deve stare al proprio posto, tutti hanno i diritti, però loro su ogni cosa si sentono discriminati». Nel marzo del 2015, nel corso della trasmissione televisiva “Piazzapulita”, affermò per ben quattro volte che «i rom sono la feccia della società».
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