La Repubblica morta, il premier italiano e instabile, mente e a comandare, anche nel Pd, sono i Genny la carogna.
Se Berlusconi ha ormai lanciato la sua offensiva mediatica per le Europee oggi tocca a Beppe Grillo entrare nelle case degli italiani e irrompere in tv. E il leader M5S lo fa a modo suo, cavalcando la notizia del giorno - i fatti dell'Olimpico - per lanciare una nuova stilettata al governo e alle istituzioni e trasformare l'ultrà della discordia della finale di Coppa Italia nel simbolo della «morte» dello Stato e del Pd: «sarà invitato al Nazareno e si dirà, 'signor Carogna possiamo fare una legge insieme sulla violenza negli stadi», è il suo attacco. Dalla sua casa di Marina di Bibbona, Grillo, a Skytg24, premette «di essere un comico», forse incapace di raccontare la «complicata» Italia con «ironia». Ma poi i freni saltano e il suo attacco è a tutto campo. Ed è frontale contro il premier Matteo Renzi, accusato di essere psicologicamente instabile anche perchè affetto da «alessitimia», dall'impossibilità di riconoscere le emozioni proprie e degli altri.
Ma se Grillo quasi ironizza su chi lo paragona a Hitler, torna serio sull'ultima tornata di espulsioni nel Movimento. Poi ancora una battuta pesante sul capo dello Stato: «Napolitano se ne vada a Cesano Boscone».