Alfano incalza Fi sul territorio. E spunta la carta Tremonti

Giulio Tremonti
di Mario Ajello
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Sabato 11 Gennaio 2014, 08:25
La sfida tra il Nuovo Centrodestra e Forza Italia,

mentre le elezioni Europee si avvicinano e sembrano già qui, comincia sul territorio. Dove entrambi i partiti in queste ore hanno deciso le proprie squadre acchiappa-voti e le strutture che servono alla bisogna. Angelino Alfano, insieme a Renato Schifani, ha deciso i nomi dei coordinatori regionali, il cui incarico sarà comunque a termine, per evitare quelle eterne satrapie locali che molto hanno contribuito a rovinare il partito di provenienza, ossia quello berlusconiano. Ma prima di passare all’elenco dei personaggi chiave dell’ossatura del Nuovo Centrodestra, c’è da registrare un particolare da cui potrebbe derivarne un altro. Tre dei sottosegretari che Giulio Tremonti aveva da ministro dell’Economia - ossia Antonio Gentile, Alberto Giorgietti e Luigi Casero - sono pezzi forti del partito alfaneo. Manca il quarto, ossia l’ex ministro: e insomma sta per arrivare anche Tremonti nella nuova formazione dove può vantare amici molto stretti (uno è Paolo Naccarato) e molti estimatori? L’adesione di Tremonti viene giudicata nel novero delle possibilità. Così come si attende, appena Berlusconi comincerà il suo periodo ai lavori socialmente utili, la grande fuga da Forza Italia verso il Ncd che al Senato è appena arrivato a quota 32, con l’adesione del leghista Davico. Ma soprattutto, la delusione che si respira tra i fedeli berlusconiani per le ultime scelte o non scelte del leader potrebbe rendere più attrattivo il partito alfaneo nei confronti dei cugini separati. Molti dei quali, ieri, facevano circolare (indirizzandoli ai colleghi del Ncd) messaggi del tipo: «Ridicolo! Prima due, poi tre, ora quattro vice-coordinatori regionali di Forza Italia.
Il nostro è il partito di Pulcinella!». La scelta moderata che dovrebbe essere incarnata da Giovanni Toti come super-big azzurro, con la colomba Confalonieri e la colombissima famiglia Berlusconi (Pascale compresa) a dirigere la regia del nuovo corso che spiazza falchi e pitonesse, trasuda di voglia di ricucitura con Alfano e dunque dà al partito di Angelino nuova linfa. Ma questo si vedrà. I BIG Intanto, coordinatori regionali forti in Calabria (il senatore Gentile, uomo di mediazione e di radicamento territoriale, figura decisiva fin dall’inizio della costruzione del partito); nel Lazio (Fabrizio Cicchitto, più Sammarco e De Lillo, elettoralmente pesanti, come vicari); in Basilicata (l’attivissimo ex sottosegretario Guido Viceconte); e in Sicilia, dove Dore Misuraca e Giuseppe Castiglione, pesi tutt’altro che leggeri, dovranno conquistare l’isola a scapito degli azzurri che laggiù sono messi maluccio. In Piemonte, il capogruppo alla Camera, Enrico Costa. In Veneto, Giorgetti. In Puglia, l’acchiappa-voti Cassano più Ferrarese. In Emilia, l’ex socialista Stefano Pizzolante. Alessandro Colucci in Lombardia. Gioacchino Alfano in Campania. Nel Molise, Ulisse Di Giacomo, il senatore subentrato a Berlusconi ma da subito ostile a Forza Italia. La responsabilità dei circoli su tutto il territorio nazionale è affidata al governatore calabrese, Giuseppe Scopelliti. Spiega Gentile: «Il Mezzogiorno in questo partito avrà un grande ruolo e i cittadini meridionali saranno ben rappresentati». In quest’ottica, oggi e domani, alla Fiera di Bari, si terrà la convention del partito di Alfano. E competition is competition.
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