La tragica fine di Sheila, prima giudice musulmana afroamericana degli Usa: il corpo trovato nel fiume

La tragica fine di Sheila, prima giudice musulmana afroamericana degli Usa: il corpo trovato nel fiume
di Rachele Grandinetti
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Giovedì 13 Aprile 2017, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 13:00
È stato rinvenuto ieri pomeriggio nell’Hudson a New York il corpo di Sheila Abdus-Salaam. La donna, 65 anni, era scomparsa il giorno prima ed era stato il marito, il reverendo Gregory Jacobs (che aveva sposato nel 2016 dopo il divorzio dal primo consorte), a dare l'allarme alle forze dell’ordine. Ma meno di 24 ore dopo, il cadavere galleggiava nel fiume. Il portavoce della polizia ha riferito al New York Post che la donna era vestita e non presentava segni di violenza. Sono ancora ignote le cause della morte e non si sa quante ore sia rimasta in acqua ma in cima ai sospetti c’è il suicidio.
 
Nata a Washington da una famiglia della classe operaia con sette figli, è stata nominata giudice della Corte d’Appello nel 2013 dal governatore democratico Andrew Cuomo: «Come prima donna afroamericana ad essere nominata in una Corte d'appello statale è stata una pioniera. Attraverso i suoi scritti, la sua saggezza e la sua irremovibile bussola morale è stata una forza potente la cui eredità si sentirà per anni», ha scritto Cuomo in una nota per renderle omaggio. Prima musulmana a diventare giudice e prima afroamericana a sedere nella massima Corte di uno Stato, ha frequentato le scuole pubbliche e più volte, negli anni, ha raccontato nel corso delle interviste che aveva scelto di studiare legge dopo aver incontrato Frankie Muse Freeman, avvocato afroamericana per i diritti civili, la prima ad entrare proprio nella Commissione per i diritti civili.
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