Punti da chiarire/Gli strani sondaggi e gli effetti rovinosi sui listini mondiali

di Osvaldo De Paolini
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Sabato 25 Giugno 2016, 00:05
Può apparire questione secondaria, nondimeno merita qualche riflessione la curiosa dinamica dei corsi di Borsa - di tutte le Borse europee - che ha scandito le ultime due settimane. Da almeno un paio di mesi circolavano sondaggi pro Brexit.

Proprio per questo nella City londinese venivano dati in vantaggio senza dubbio alcuno i sostenitori di Brexit, tanto che quando all’inizio di giugno tale vantaggio ha assunto dimensioni significative (oltre 10 punti avanti rispetto ai sostenitori di Remain), Piazza Affari ha cominciato a cadere fino a perdere in sole cinque sedute quasi il 10%. Poi, il brutale assassinio della deputata inglese Jo Cox, nota sostenitrice di Remain, è sembrato capovolgere l’esito del referendum per l’ondata emotiva suscitata nella popolazione inglese: a sostenerlo, ecco nuovi sondaggi che invece davano perdenti i fautori di Brexit. Subito nelle Borse di tutta Europa è tornato il buon umore, tanto che Piazza Affari nelle cinque sedute precedenti il voto, proprio sull’onda di quei sondaggi ha recuperato per intero quanto perduto nella settimana precedente.

Ieri il brusco risveglio con la Gran Bretagna fuori dall’Europa, l’inevitabile caduta delle Borse (o addirittura crollo, come nel caso di Piazza Affari che ha lasciato sul campo poco meno del 13% bruciando ben 61 miliardi) e la sgradevole sensazione di una potenziale manipolazione. Quanto hanno pesato quei sondaggi? Chi li ha realizzati? E da chi sono stati commissionati? Difficile a poche ore dal voto stabilire la bontà dei rilevamenti; resta il fatto che a cavallo di giugno un gran numero di investitori si è accostato al listino azionario con l’idea di un guadagno facile nella prospettiva di un esito referendario favorevole. 
 
Ora scopriamo che probabilmente l’opinione degli inglesi non si è mai davvero spostata, quantomeno non in misura tale da compromettere la vittoria di Brexit. 
Come non coltivare motivati dubbi? Il Financial Conduct Authority - la Consob britannica - possiede tutti gli elementi, vista anche l’entità delle ricchezze bruciate nella giornata di ieri (637 miliardi nelle sole Borse europee), per indagare su eventuali anomalie dietro le quali potrebbe celarsi l’ombra di qualche hedge fund un po’ troppo disinvolto. Del resto, non sarebbe la prima volta.
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