Una sorta di ultimatum dell'Ue all'Italia (ma non solo) affinché si adegui presto ai parametri normativi dell'Ue in materia di qualità dell'aria, che metterebbe il nostro Paese a un passo dalla Corte di Giustizia. Sarebbe questo il contenuto della lettera inviata da Vella al ministro tedesco dell'Ambiente Barbara Hendricks e ai ministri dell'Ambiente di Italia, Francia, Spagna e Regno Unito, secondo un articolo pubblicato da Politico («Commission gets tough on air quality improvement») che rivela i dettagli della comunicazione. I ministri sono stati convocati per l'incontro del 30 gennaio, dal quale il Commissario si attende di conoscere «come e in che tempi si vuole raggiungere il rispetto» delle principali direttive europee in materia di qualità dell'aria.
Il nostro Paese, secondo l'articolo di Politico, sarebbe sotto accusa insieme alla Francia per i livelli di concentrazione di due distinti inquinanti atmosferici: il biossido di azoto (NO2), tipico delle emissioni dei motori diesel, e il particolato atmosferico.
I toni della lettera che avrebbe raggiunto i vari ministri suonano particolarmente severi. Vi si legge che se i governi nazionali non risponderanno per tempo «la Commissione procederà al passaggio successivo della procedura d'infrazione, ovvero al deferimento alla Corte» dell'Unione europea; e che l'appuntamento del 30 gennaio sarebbe da considerarsi come «l'ultima opportunità (per i Paesi coinvolti, prima della Corte) per informare delle misure adottate per porre rimedio alla situazione».
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