Siria, la rivelazione di un giornalista francese: «L'attentatore di Bruxelles è un carceriere dell'Isis che decapitò bimbo»

Mehdi Nemmouche
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Martedì 9 Settembre 2014, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 12:45

Mehdi Nemmouche, il cittadino francese accusato dell'attentato al museo ebraico di Bruxelles si sarebbe reso responsabile di atti efferati come lo stupro e l'uccisione di una donna e la decapitazione di suo figlio quando era carceriere di ostaggi occidentali detenuti in Siria dai miliziani dello Stato Islamico (Isis). Lo riferisce il Telegraph citando il giornalista francese Nicolas Henin.

Nemmouche è stato riconosciuto da Nicolas Henin, giornalista del settimanale francese Le Point.

Altri tre giornalisti francesi detenuti assieme ad Henin - Didier Francois, Edouard Elias e Pierre Torres - lo hanno riconosciuto con diversi gradi di certezza. E, a quanto scrive Le Monde, vi sono elementi per ritenere che Nemmouche sia stato anche fra i carcerieri di James Foley, il giornalista americano decapitato il 20 agosto.

«Nemmouche era un torturatore - ha raccontato Henin, in una testimonianza resa fra il luglio e dicembre 2013 in cui fu detenuto in un ospedale di Aleppo trasformato in carcere - era membro di un piccolo gruppo di francesi il cui arrivo terrorizzava la cinquantina di prigionieri siriani detenuti nelle celle vicine. Ogni sera erano botte. La tortura durava tutta la notte, fino alla preghiera dell'alba. Di fronte a me Nemmouche si è vantato di aver stuprato e ucciso una donna prima di decapitare suo figlio. Non sono in grado di affermare se in quel luogo fossero stati torturati altri occidentali».

Liberati il 20 aprile, i quattro giornalisti sono stati ascoltati più volte dai servizi francesi interni ed esterni della Dgsi e Dgse. Secondo le testimonianze raccolte, Nemmouche sarebbe stato un militante di base dello Stato Islamico, incaricato di sorvegliare gli ostaggi occidentali.

Cittadino francese di origine algerina, Nemmouche è stato estradato in Belgio per rispondere dell'attentato al museo ebraico di Bruxelles in cui sono morte quattro persone. Il 29enne era stato arrestato a Marsiglia pochi giorni dopo l'attentato del 24 maggio.

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