Dalla Cina a Rio 2016 in risciò: l'impresa memorabile del sessantenne Chen Guanming

Chen Guanming, sessantenne cinese, durante il suo viaggio in risciò alla volta di Rio de Janeiro (foto da Facebook)
di Giacomo Perra
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Martedì 2 Agosto 2016, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 12:39
Le Olimpiadi, si sa, costano tanta fatica: tra corse, salti e allenamenti di vario genere, il periodo di preparazione ai Giochi è quanto di più duro possa esistere. E non solo per gli atleti: anche tra i semplici spettatori, infatti, c’è chi ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie. È il caso, ad esempio, del signor Chen Guanming, pensionato cinese di 60 anni che per arrivare a Rio de Janieiro, sede dell’edizione 2016 della manifestazione sportiva più prestigiosa, dalla sua città natale natale, Xuzhou, ha pensato bene di lasciar stare il classico e velocissimo aeroplano per affidarsi ad un mezzo di trasporto decisamente più insolito e lento: il risciò. Chi va piano, d’altronde, va sano e lontano e così, pedalata dopo pedalata, attraversando Canada, Stati Uniti, Messico e Sud America, foresta Amazzonica inclusa, Guanming è riuscito (in tre anni!!) a giungere a destinazione, centrando una memorabile impresa. L’ennesima.
 
 

 
Sì, perché, per questo arzillo signore, quella cominciata nel 2013 nel Paese del Dragone e appena terminata con l’approdo in Brasile non è stata l’unica “follia olimpica”. Semmai, è stata solo la più recente, visto che pure ai Giochi di Pechino 2008 e Londra 2012 il prode Chen, ex agricoltore, rispose presente al termine di due viaggi da tramandare ai posteri compiuti in sella al suo amatissimo risciò.
 
 Nella prima occasione, desideroso di prendere parte all’evento in qualità di volontario, Guanming dovette macinare “solo” ottocento chilometri; nella seconda, invece, armato di buona volontà e di un biglietto di invito alla cerimonia di apertura, spedito dall’organizzazione in omaggio alla missione (im)possibile compiuta quattro anni prima, i chilometri percorsi a partire dal 2010 - e ancora dalla sua Xuzhou, fino a raggiungere la City passando per la Tailandia e l’Afghanistan - furono addirittura quasi novemila. Sicuramente molto meno di quelli che lo separano da Tokyo 2020: il suo prossimo obiettivo?
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