Sì, perché, per questo arzillo signore, quella cominciata nel 2013 nel Paese del Dragone e appena terminata con l’approdo in Brasile non è stata l’unica “follia olimpica”. Semmai, è stata solo la più recente, visto che pure ai Giochi di Pechino 2008 e Londra 2012 il prode Chen, ex agricoltore, rispose presente al termine di due viaggi da tramandare ai posteri compiuti in sella al suo amatissimo risciò.
Nella prima occasione, desideroso di prendere parte all’evento in qualità di volontario, Guanming dovette macinare “solo” ottocento chilometri; nella seconda, invece, armato di buona volontà e di un biglietto di invito alla cerimonia di apertura, spedito dall’organizzazione in omaggio alla missione (im)possibile compiuta quattro anni prima, i chilometri percorsi a partire dal 2010 - e ancora dalla sua Xuzhou, fino a raggiungere la City passando per la Tailandia e l’Afghanistan - furono addirittura quasi novemila. Sicuramente molto meno di quelli che lo separano da Tokyo 2020: il suo prossimo obiettivo?
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