Primarie Usa, i vip di finanza, sport e showbiz si dividono fra Clinton e Trump con molte sorprese

Una immagine della campagna elettorale negli Stati Uniti
di Giulia Aubry
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Mercoledì 2 Marzo 2016, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 08:13
Letteralmente significa appoggio, sostegno. Ma anche sponsorizzazione. Se davanti gli si aggiunge l’aggettivo “political” allora diventa “fare il testimonial di un candidato alle elezioni”.
Nella logica di marketing delle elezioni USA, l'endorsement è al tempo stesso un elemento chiave delle campagne dei candidati alle primarie e, poi, alla Casa Bianca e un’occasione di gossip in chiave sportiva. È il “chi tifa per chi”,  pratica diffusa anche in Europa ma non così tanto da aver liste pubblicate su Wikipedia.
E se, oltre ai voti dei caucus e delle primarie, e quelli dei membri dei rispettivi congressi, potessero contare anche queste liste, tra i due candidati che vengono dati come favoriti allo scontro finale – Hillary Clinton, per i democratici e Donald Trump, per i repubblicani – la prima sarebbe sicuramente favorita viste le 46 pagine di nomi di suoi sostenitori ufficiali. O presunti tali.
Il miliardario Donald Trump, l’uomo che molti dei suoi stessi compagni di partito non vorrebbero vedere alla Casa Bianca - al punto da aver lanciato l’hashtag #neverTrump su twitter nel disperato tentativo di bloccare la sua candidatura - può contare solo su quattro pagine e pochi personaggi di spicco. Tra questi una manciata di politici e uomini di affari tra cui Steve Forbes, Willie Robertson – star della serie televisiva Duck Dinasty e “magnate” dei richiami per anatre -, e tre dei suoi figli, Donald Trump jr., Eric Trump e Ivanka Trump. Più interessanti i personaggi politici internazionali  tra cui, sempre secondo Wikipedia, spiccano Jean-Marie Le Pen e il nostro Matteo Salvini che con Trump condivide la “passione” per la chiusura delle frontiere. Abbastanza numerosi gli sportivi. Su tutti Tom Brady - uno dei più famosi giocatori di football americano di sempre, conosciuto anche per essere il marito di Giselle Bundchen -, il wrestler Hulk Hogan, l’ex giocatore di basket Denis Rodman, il pugile Mike Tyson e molti pilotidel circuito Nascar. Tra le stelle della televisione saltano immediatamente all'occhio Ivana Trump e Melania Trump, le due mogli del candidato. La prima famosa per aver coniato, dopo la separazione dal marito che l'aveva lasciata per una compagna più giovane, la celebre frase: «donne non prendetevela, prendetevi tutto». Pochi anche i cantanti e musicisti tra i quali però spicca il nome di Jesse Highes, il cantante e chitarrista degli Eagles of Death Metal, la band californiana che il 13 novembre del 2015 era sul palco durante il massacro del teatro Bataclan a opera di militanti dell’autoproclamato Stato Islamico.
Mentre, secondo quanto pubblicato da Wikipedia, personaggi americani e internazionali stentano a prendere ufficialmente posizione a favore del “miliardario dai capelli rossi” e, nello stesso tempo, gli elettori repubblicani continuano a votarlo a ogni occasione possibile, sembra che tutto il mondo stia facendo a gara per dichiarare il proprio sostegno a Hillary Clinton. In cima alla lista naturalmente c’è il marito, ed ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. Visibilmente invecchiato, ma non privo del fascino oratorio che ne aveva caratterizzato la rapida ascesa negli anni ’90, il “traditore” si sta facendo perdonare per il proprio passato ed appare oggi fedelissimo, quantomeno alla causa politica della moglie. Seguono numerosi membri del Parlamento statunitense, governatori, senatori, deputati, alti dirigenti di Stato, sindaci, avvocati e tantissimi politici internazionali. Tra questi anche i "nostri" Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, ma ci sono anche Tony Blair e Manuel Valls. Numerosissimi sono anche gli attivisti, i leader di organizzazioni umanitarie e di sindacati. Gran parte del mondo delle famiglie arcobalento parteggia per la Clinton, così come numerosissimi giornalisti e blogger statunitensi. Impressionante anche la lista dei personaggi del mondo economico dove si va dai CEO di eBay a quelli di Xerox, dai Rothschild a Larry Flint – leader dell’editoria pornografica -, dal chairman dei Walt Disney Studios ad alcuni leader di Facebook, della DreamWorks, il fondatore di CraigList, il co-Chairman della 20th Century Fox e della Miramax, il CEO di YouTube, il presidente di Nickelodeon. Come dire che il mondo dell'imprenditoria giovane e quello della cinematografia, dell’immaginario e del fantastico sono dalla parte dell’agguerrita ex First lady. Una tendenza confermata anche dall’appoggio incondizionato del regista J.J. Abrams, reduce dai successi del settimo capitolo di Guerre Stellari, di Steven Spielberg, della fotografa Annie Leibovitz e – ma non poteva essere altrimenti - di Shonda Rhimes, la produttrice televisiva che ha inventato successi internazionali come Grey’s Anatomy o Scandal dove le donne sono grandi protagoniste. Interminabile anche la lista degli attori dove non possono mancare Tom Hanks, Jamie Foxx, Morgan Freeman, Ben Affleck, George Clooney, Matt Damon, Kerry Washington e Reese Whiterspoon solo per citarne alcuni tra gli oltre 300, in continua crescita. Discreta anche la partecipazione degli sportivi tra cui spuntano i nomi di alcune leggende come Magic Johnson, Carl Lewis e Greg Louganis. Tante le donne dei media da Perez Hilton a Heidi Klum, da Kim Kardashian alla regina delle drag queen, Ru Paul. E per concludere i cantanti, molti “ereditati” da Obama che non ha mai nascosto la sua passione per la musica e, in particolare, per il rap. E così non possono mancare 50 Cent, Ice-T, Ja Rule, Kanye West, Snoop Dogg, will.i.am. Ma anche qui sono le donne a farla da padrone con l’immancabile Lady Gaga, Demi Lovato, Cher, Courtney Love, Christina Aguilera, Katy Perry che ha scattato numerosi selfie con la sua candidata del cuore.
Una lista davvero infinita quella della Clinton in cui si rischia di perdersi. Lo star-system sembra tutto dalla sua parte. Hollywood e le fiction della Fox la adorano e la corteggiano. Se questo supporto le basterà non possiamo dirlo. Qualcuno sostiene che troppi testimonial siano controproducenti e che l’estrazione radical-chic prevalente in quelli di Hillary possa alla fine doversi piegare  a quella decisamente più machista e ‘popolare’ dei sostenitori pubblici di Trump. Per sapere chi, alla fine, avrà avuto l’appoggio più credibile e utile bisognerà aspettare la nomina dei candidati in primavera inoltrata e, poi, la lunga notte elettorale a novembre. Solo allora sapremo se a vincere saranno stati i muscoli di Hogan e di Tyson o il fashion style di Beyonce, Lady Gaga e Shonda Rhimes. Di certo sappiamo che a scontrarsi potrebberso essere due mondi molto diversi, forse i più diversi tra tutte le ultime tornate elettorali statunitensi.
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