Omicidio Calvi, archiviata l'inchiesta bis della procura di Roma

Omicidio Calvi, archiviata l'inchiesta bis della procura di Roma
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Giovedì 10 Novembre 2016, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 18:38
L'inchiesta bis della procura di Roma sull'omicidio di Roberto Calvi, l'ex presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982, è stata archiviata. A sollecitare l'atto, disposto dal gip Simonetta D'Alessandro, era stato il pm Luca Tescaroli. Il gip, in sostanza, ha preso atto che, malgrado tutte le risultanze portassero a configurare l'omicidio del banchiere, sotto forma di suicidio simulato, non è stato possibile dare il valore di prova agli elementi raccolti.

Alla persona offesa, Carlo Calvi, figlio di Roberto, «lo sforzo della pubblica accusa - scrive il gip D'Alessandro nel decreto di archiviazione - consegna comunque un'ipotesi storica dell'assassinio difficilmente sormontabile: una parte del Vaticano, ma non tutto il Vaticano; una parte di Cosa Nostra, ma non tutta Cosa Nostra; una parte della massoneria, ma non tutta la massoneria, e in una parola, la contiguità tra i soli livelli apicali in una fase strategica
di politica estera, che ha bruciato capitali, che secondo i pentiti, erano di provenienza mafiosa. Di più non è stato possibile fare».

Il gip riconosce al pm Tescaroli «di aver compiuto uno sforzo indiscutibile». In particolare «ha parlato credibilmente - si legge nel decreto - di un sistema economico integrato, ha proiettato sullo scenario del delitto presenze simbolo: Calò che è Cosa Nostra, da Bontate a Riina; Diotallevi e Casillo, che sono la Banda della Magliana e la Nuova Camorra Organizzata, sodalizi entrambi al servizio della mafia corleonese, Pazienza e Mazzotta, che sono il Sismi; Gelli, Carboni e Kunz che sono la P2, Marcinkus che è lo Ior, che è Sindona, che è Calvi». E a proposito del ruolo di Marcinkus e dei legami tra Banco Ambrosiano e Ior, il gip precisa come «le rogatorie avviate verso lo Stato della Città del Vaticano hanno avuto esiti pressoché inutili».

 
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