Migranti, scontro con la Merkel: Berlino boccia gli eurobond

Angela Merkel
di David Carretta
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Martedì 19 Aprile 2016, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 16:03

BRUXELLES Nonostante il sostegno della Commissione di Jean-Claude Juncker, il “migration compact” di Matteo Renzi ieri ha incontrato un primo ostacolo di peso: la Germania è contraria all'idea di Eurobond per finanziare le politiche migratorie. Il governo tedesco «esaminerà in modo approfondito» le proposte italiane ed è pronto a concentrare maggiormente gli sforzi europei sulla rotta del Mediterraneo centrale, ha detto il portavoce di Angela Merkel. Ma Berlino ritiene che «non ci sia alcuna base per un finanziamento comune dei debiti destinata a coprire le spese degli Stati membri» sui migranti, ha spiegato il portavoce della cancelliera.

Per la Germania, come per la Commissione, ci sono altri strumenti nel bilancio europeo. Il ministro delle Finanze, Wolfang Schaeuble, ha già discusso con Juncker di una tassa europea sulla benzina, che dovrebbe finanziare il rafforzamento della frontiera esterna di Schengen. «Abbiamo preso nota della proposta italiana», ma «ci sono altre proposte che sono state avanzate», ha spiegato il portavoce della Commissione: per i finanziamenti è necessario «essere ingegnosi».

LO SCONTRO SUL BRENNERO
Il “migration compact” è stato comunque accolto molto positivamente da Juncker. «Lavoreremo a stretto contatto con Matteo Renzi per continuare a spingere per avere più Europa», ha detto il portavoce della Commissione. Come l'Italia, Juncker è «convinto che solo un approccio europeo più forte, che copra sia la dimensione interna che esterna, ci possa aiutare a gestire i flussi di migranti in modo ordinato, in uno spirito di accresciuta solidarietà, per tornare ad un sistema Schengen pienamente funzionante».
 
Lo scontro tra Italia e Austria sul Brennero allarma le istituzioni Ue, nel momento in cui la libera circolazione senza frontiere è messa in dubbio. «L'Europa non deve innalzare muri, ma moltiplicare i suoi sforzi in direzione dell'Africa», ha detto Paolo Gentiloni, prima di una riunione dei ministri degli Esteri dell'UE a Lussemburgo.

I DATI FRONTEX
Gli ultimi dati Frontex confermano un aumento dei flussi nel Mediterraneo centrale, mentre gli sbarchi in Grecia si sono quasi azzerati dopo l'accordo UE-Turchia: gli arrivi in Italia sono «più che raddoppiati» tra febbraio e marzo. Gentiloni ha «registrato molto interesse» tra i ministri europei. Il compact dell'Italia «costituisce un contributo politico positivo per aumentare l'impegno delle istituzioni europee e degli Stati membri», ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini. Ma i tempi per l'adozione di misure a favore dell'Africa rischiano di essere lunghi: secondo Gentiloni, le decisioni operative potrebbero slittare al Vertice Ue di giugno. Nel frattempo, l'Ue intende rafforzare il suo sostegno alla Libia e al governo di unità di Fayez al Serraj.

I ministri degli Esteri e della Difesa hanno discusso della possibilità di modificare il mandato dellamissione navale Sofia per permettere alle navi europee di entrare nelle acque territoriali libiche per dare la caccia ai trafficanti e neutralizzare le imbarcazioni. «Siamo pronti a farlo da un punto di vista tecnico e militare», ha spiegato Mogherini. Ma è necessaria una richiesta del nuovo governo di unità e la discussione potrebbe prolungarsi per «un paio di mesi». L'Ue, inoltre, ha offerto a Serraj di addestrare i guarda-coste della Libia. «La cosa importante non è se sono navi europee o libiche, ma avere qualcuno che operi per salvare vite, arrestare i trafficanti e neutralizzare le imbarcazioni», ha detto Mogherini.

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