Londra, choc al dibattito sull'Islam: «Costituire lo Stato Islamico in Gran Bretagna e imporre la Sharia»

Londra, choc al dibattito sull'Islam: «Costituire lo Stato Islamico in Gran Bretagna e imporre la Sharia»
di Federica Macagnone
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 12:14
Mentre i terroristi seminavano il terrore a Parigi uccidendo 129 persone, a Bedford, vicino Londra, durante un dibattito con relatori musulmani, si discuteva sull'opportunità reale di costituire lo Stato Islamico in Gran Bretagna e di porre il Paese sotto leggi della Sharia. Parole preoccupanti che, oggi più che mai, risuonano come un campanello di allarme all'interno dell'Europa.



Intervenuti a “Quiz A Muslim”, un gruppo di islamici ha scatenato reazioni indignate nel Paese sottolineando il «dovere dei musulmani di lottare per costituire lo Stato Islamico». D'altronde i personaggi che hanno partecipato al dibattito sono già noti in Gran Bretagna per le loro idee radicali. Tra questi, infatti, c'erano Taji Mustafah, dell'organizzazione radicale islamica Hizb-ut Tahrir, e Moazzem Begg, ex detenuto di Guantanamo Bay e fondatore del gruppo CAGE, il cui direttore non ha mai nascosto la venerazione verso Jihadi John, più volte appellato come un «bellissimo giovane».



Begg ha ricevuto un indennizzo di un milione di sterline dal governo britannico dopo aver accusato i funzionari del Regno Unito di essere complici nelle torture di cui sarebbe stato vittima negli Stati Uniti. Tornato nel Paese, adesso, non ha nascosto le sue idee radicali, esponendosi durante il dibattito: «Perché non possiamo avere l'unità nei nostri Paesi? Se questo deve avvenire sotto il Khilafah (lo Stato islamico) così sia».



Gli speaker hanno tutti sostenuto la tesi secondo la quale la legge di Dio deve essere superiore a quella fatta dall'uomo e hanno suggerito ai musulmani di comprendere come il diritto della Gran Bretagna possa essere determinato in base alla Sharia e al Corano.



«Non dobbiamo chiederci se abbiamo bisogno di metterci alla pari con gli inglesi – ha detto lo sceicco Haitham Al Haddad, del Muslim Research and Development Organisation, noto per aver appello la jihad come uno degli atti più virtuosi nei confronti di Allah - Dovremmo essere loro partner nel definire ciò che il Paese è... quale deve essere la legge di questa terra».



Che i partecipanti al dibattito fossero conosciuti come estremisti lo si sapeva ancor prima che iniziassero a parlare. Prima dell'evento, Maajid Nawaz, consulente anti-estremismo del governo ha scritto su Facebook: «Ognuno di questi speaker è un sostenitore del Califfato, tutti credono nel nucleo fondante dei principi dell'Isis. L'unico motivo per cui ne bocciano l'operato è perché hanno agito troppo in fretta, la loro mossa per stabilire il Califfato è stata troppo repentina».



Dilly Hussain, vice direttore del giornale musulmano online 5PillarsUK che ha organizzato l'evento, a fine dibattito ha commentato: «Molti relatori sono stati molto controversi, alcuni di loro hanno detto cose che sono state considerate di cattivo gusto. Ma bisogna considerare anche il rovescio della medaglia: non si può certo dire che ci sia stato qualcuno che abbia infranto alcuna legge».