Lega Nord alla Emilia Romagna: «Ora un osservatorio sulle moschee e stop ai finanziamenti»

Lega Nord alla Emilia Romagna: «Ora un osservatorio sulle moschee e stop ai finanziamenti»
di Stefania Piras
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Venerdì 9 Gennaio 2015, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 20:51
La Lega Nord ha presentato una risoluzione al consiglio regionale dell’Emilia Romagna in cui chiede controlli stringenti su tutte le moschee disseminate sul territorio emiliano romagnolo. Il testo riflette lo sconcerto e la paura che stanno provocando i fatti di Parigi e i leghisti fanno uno più uno e scrivono: “Da quanto emerso dalla dinamica dell’attentato, dalla documentazione video e dalle dichiarazioni ufficiali del Ministero degli Interni francese, la matrice islamica risulterebbe evidente”. Nelle premesse la Lega tocca al cuore la regione rossa e “paladina della libertà di stampa, di pensiero e di espressione”. E soprattutto punta il dito contro le moschee, i centri di culto islamico, “spesso mascherati da associazioni culturali o ricreative”.



In sintesi i leghisti dicono: basta dialogare e soprattutto finanziare questi centri perché “il susseguirsi di attacchi terroristici di matrice jihadista sul territorio europeo dimostra come le ripercussioni socio-culturali relative alla massiccia presenza di musulmani in Europa siano state pesantemente sottovalutate".



La risoluzione è stata firmata dal capogruppo Alan Fabbri e da tutti gli altri otto consiglieri del Carroccio: Matteo Rancan, Stefano Bargi, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Daniele Marchetti, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli e Fabio Rainieri. Nell’atto i consiglieri si associano al “cordoglio espresso dalle massime cariche istituzionali della Regione Emilia-Romagna per il massacro brutale, violento e vile" e per “l’attacco diretto e spietato contro i luoghi, le persone e gli spazi dove si produce libertà d’espressione, pensiero libero, privo di qualsiasi condizionamento e pressione”.



Per questo scrivono che è arrivata “la necessità, per la tutela della pubblica incolumità, di cautele e restrizioni straordinarie e mirate” e si chiede alla Giunta regionale di impegnarsi a "effettuare, di concerto con gli enti locali e gli organi di polizia, una ricognizione di tutti i luoghi di culto o aggregazione riconducibili alla religione islamica presenti sul territorio emiliano-romagnolo".



Non solo. La Lega si domanda da dove provengano i finanziamenti delle moschee e chiede all'esecutivo del presidente Bonaccini di passare ai raggi x gli statuti delle comunità islamiche per verificare che ci sia la tutale dei principi fondamentali. Si chiede infatti di sospendere ogni tipo di finanziamento, contributo e patrocinio a favore delle organizzazioni islamiche, e ancora di "subordinare qualsiasi atto autorizzatorio in materia urbanistica alla presenza, all’interno dei rispettivi statuti delle associazioni islamiche, della tutela dei principi fondamentali di libertà d’espressione e di pensiero e promuovere l'attento monitoraggio dei finanziamenti privati che tali strutture ricevono".



"Numerose indagini delle unità anti-terrorismo– si legge ancora nell'atto– hanno in più occasioni sgominato cellule jihadiste che operavano all'interno di moschee, sale di preghiera, centri culturali islamici e altri centri di aggregazione". Da parte sua, riferiscono ancora i consiglieri, "la Regione Emilia-Romagna ha finanziato diversi progetti di dialogo e tutela del patrimonio culturale islamico, mentre ad oggi non è stata stipulata alcuna intesa tra lo Stato italiano e le organizzazioni religiose islamiche.