Adele, la siciliana del paese di Montalbano

Adele, la siciliana del paese di Montalbano
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Domenica 3 Luglio 2016, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 08:29

Adele proprio ieri doveva fare ritorno in Italia, a Catania. Una donna «buona, solare, che amava viaggiare e il mare», così gli amici ricordano la manager di 54 anni. Ma nella sua città d'origine sarebbe rimasta poco, come tutte le altre volte, «venti giorni al massimo», perché Adele era sempre in giro per il mondo. Aveva lavorato a Studio Tex , un'azienda che ha la sede principale a Londra e una succursale a Dacca, poi si è trasferita nello Sri Lanka. Ad aprile del 2014 ha cominciato a lavorare per Artsana, come manager quality control a Dacca. Era andata a cenare con gli altri al ristorante Holey Artisan Bakery per salutare una sua amica, Nadia Benedetti.

«È vergognoso», così aveva scritto su Facebook il 16 novembre del 2015, pubblicando la prima pagina di Libero e commentando il titolo «Bastardi islamici». Aveva aderito a una petizione per contestare quella frase. A Dacca frequentava gli italiani che come lei lavorano nel tessile, soprattutto Nadia Benedetti che aveva conosciuto allo Studio Tex.

 
A Catania abitava in un antico palazzo di una stretta via di uno storico rione, dove sarebbe dovuta ritornare ieri. L'aspettavano suo fratello Matteo e suo cugino Costantino, a Punta Secca, frazione di Santa Croce di Camerina, nel Ragusano, diventata famosa perché tra le location della serie televisiva il Commissario Montalbano. Nel borgo marinaro la sua famiglia trascorre le vacanze nella casa dove viveva il padre, un ufficiale dell'esercito. Ed era lì che, secondo amici più cari, la donna voleva trasferirsi, visto che era stanca e pensava di lasciare il lavoro all'estero.
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