Lucy, la giornalista araba che sfida l'integralismo islamico e l'estrema destra: ha partecipato alla festa per l'indipendenza di Israele

Lucy, la giornalista araba che sfida l'integralismo islamico e l'estrema destra: ha partecipato alla festa per l'indipendenza di Israele
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Giovedì 23 Aprile 2015, 21:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 19:06

Israele è oggi un Paese in festa, nel sessantasettesimo anniversario della propria fondazione secondo il calendario lunare ebraico. Ai festeggiamenti popolari nelle piazze principali delle città, della scorsa notte, oggi sono seguiti gli eventi ufficiali.

Nella sua residenza di Gerusalemme il Capo dello Stato Reuven Rivlin ha ricevuto messaggi di congratulazione da numerosi Paesi, compresa l’Italia.

E proprio il presidente Reuven Rivlin ha chiamato quattordici cittadini israeliani ad accendere le torce per la cerimonia dell’indipendenza dello Stato di Israele.

Tra loro, riporta il Times of Israel, c’era anche la giornalista araba israeliana Lucy Aharish, 33 anni, uno dei volti di punta della televisione israeliana.

Lucy ha parlato ai presenti in ebraico e poi si è rivolta in arabo ai membri della comunità araba musulmana. E si è commossa al culmine del suo discorso mentre accendeva la fiamma che da il via alle celebrazioni dopo il giorno di lutto in ricordo dei caduti per la difesa d’Israele. “Per tutti coloro che sono stati e non sono più, che sono caduti per un odio senza senso da parte di chi ha dimenticato che siamo tutti nati a immagine di un Dio unico. Per i sefarditi e per gli askenaziti, religiosi e laici, arabi e ebrei, figli di questa madre patria che ci ricorda che non abbiamo un altro luogo dove andare. Per noi Israele, per l’onore dell’umanità, e per la gloria dello Stato d’Israele”.

La Aharish, in una recente intervista al Times of Israel, alla domada su quale sia la sua identità come araba musulmana in Israele aveva ribadito: “Sono israeliana. Non mi vergogno di esserlo. Poi sono una donna e dopo ancora un’araba musulmana”. Lucy non ha mai nascosto la sua opinione a favore di Israele come stato ebraico. Ma le sue posizioni hanno scatenato molte critiche sia da parte della sua famiglia e sia dai leader religiosi islamici da cui è stata minacciata più volte. Ma lei sembra non preoccuparsene, e con la stessa fierezza risponde ai dimostranti dell’estrema destra israeliana che ritengono che l’unico merito della giornalista (per essere stata selezionata tra i 14 cittadini chiamati ad accendere la fiamam) è l’essere donna e musulmana. Secondo il gruppo di estrema destra Lahav, Lucy Aharish, non è abbastanza sionista per ricevere questo onore.

La risposta del ministro della difesa israeliano, Moshe Ya’alon, non si è fatta attendere e subito ha annunciato che è necessario che il movimento Lahav venga dichiarato illegale e per questo non avrà il permesso di manifestare in alcune occasioni. “Non possiamo permettere che fenomeni razzisti mettano in pericolo la fibra della vita del paese – ha detto il responsabile delal Difesa - Bisogna combattere in ogni modo chi tenta di discriminare persone in base all’etnia, il colore della pelle, e all’orientamento sessuale. Coloro che spargono odio verso gli arabi o le altre minoranze sono un perciolo per la società israeliana che è composta da molte sfumature. Questi individui non rappresentano i valori dello Stato di Israele e sono i valori che devono guidarci”.

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