«Sesso con il marito o finite all'inferno»: così l'Islam radicale veniva insegnato a scuola in Gran Bretagna

«Sesso con il marito o finite all'inferno»: così l'Islam radicale veniva insegnato a scuola in Gran Bretagna
di Federica Macagnone
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Giovedì 15 Ottobre 2015, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 16:05
Lezioni di educazioni sessuale boicottate, maschi e femmine costantemente monitorati affinché non allacciassero alcuna relazione, ragazze musulmane indottrinate a non sottrarsi ai rapporti sessuali con i mariti per non essere uccise e spedite all'inferno.



Sono i nuovi tasselli di quella che un anno fa è stata definita “operazione cavallo di Troia", un complotto di estremisti islamici per impossessarsi di scuole elementari, medie e superiori di Birmingham con l'obiettivo di radicalizzarle. Eppure, nonostante le indagini del ministero dell'istruzione britannico siano state avviate già tempo fa, nuovi preoccupanti elementi si sommano a quelli già conosciuti: oltre a maschi e femmine tenuti rigidamente separati, studenti e insegnanti non musulmani discriminati e programmi ministeriali modificati per non includere materie giudicate sconvenienti, come musica o recitazione, nel corso dell'ultima udienza è emerso che ai ragazzi di una delle scuole incriminate, la Park View Academy, non veniva insegnato, deliberatamente, a usare il preservativo e veniva detto loro che l'educazione sessuale era da intendersi esclusivamente in ambito matrimoniale.



A finire nel mirino delle forze dell'ordine gli insegnanti Akheel Ahmed, 41 anni, e Inamulhaq Anwar 34, entrambi accusati di inserire l'insegnamento musulmano radicale nel programma della scuola e di influenzare la formazione degli alunni. I due, inoltre, avrebbero preso parte a una chat di WhatsApp in cui si discuteva dell'omicidio del batterista Lee Rigby a Londra e del massacro alla maratona di Boston nel 2013. Nonostante si continuino a professare innocenti, sono accusati di un'inaccettabile condotta professionale che ha gettato discredito sulla figura professionale dell'insegnante.



A svelare quanto succedeva tra le mura delle scuola, come riporta il Daily Mail, è stato un docente, di cui non è stato reso noto il nome, che ha raccontato come l'istituto diffondesse messaggi pro-Islam attraverso altoparlanti e volantini che incitavano all'ideologia radicale. «Alle ragazze – ha raccontato - veniva detto che se avessero disobbedito ai loro mariti sarebbero state uccise: soprattutto, recitava il volantino, le donne non potevano rifiutare di fare sesso se non volevano essere uccise e costrette per l'eternità all'inferno. I foglietti includevano citazioni del Corano molto forti: ricordo che venivano riportate le parole fuoco, dannazione, inferno. In sostanza questi volantini promuovevano i valori del buon musulmano dando le linee guida di comportamento. In più esisteva una sorta di “gruppo” che si occupava della morale e controllava se si formavano coppie all'interno dell'istituto. Per non parlare dell'educazione sessuale che non veniva insegnata: quando abbiamo chiesto ai ragazzi di fare un test per capire se avevano assimilato le lezioni, ci siamo resi immediatamente conto che non sapevano pressoché nulla».



Dopo lo scandalo dell'operazione "cavallo di Troia”, la scuola ha cambiato nome (oggi è la Rockwood Academy) ed è una sorvegliata speciale dell'Ofsted (ente di controllo degli standars educativi) mentre Birmingham, 1 milione e 100mila abitanti, seconda maggiore città del Regno Unito (dopo Londra), continua a fare i conti con il crogiolo multietnico più grande del Paese: il 46 per cento della popolazione locale non è di origine europea, più di un quarto dei cittadini sono immigrati asiatici, inclusa la più folta comunità pachistana d'Inghilterra.