Onu, ok a risoluzione per lotta all'Isis. Obama: «Non si negozia con il male»

Onu, ok a risoluzione per lotta all'Isis. Obama: «Non si negozia con il male»
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 21:25

Il Consiglio di Sicurezza Onu, presieduto da Barack Obama, ha approvato all'unanimit una risoluzione che chiede agli Stati membri di prevenire e reprimere il reclutamento e il flusso dei combattenti terroristi stranieri.

Il documento - adottato nel corso di una riunione presieduta dal presidente Usa Barack Obama e a cui ha preso parte anche il ministro degli esteri italiano Federica Mogherini - chiede che gli Stati membri rendano illegale recarsi all'estero o facilitare il viaggio di altri individui per «pianificare, preparare, perpetrare o partecipare ad atti terroristici».

La risoluzione è sotto l'ombrello del capitolo 7 della Carta Onu, che fornisce al Consiglio di Sicurezza l'autorità di comminare sanzioni e prevedere l'uso della forza. L'invito è a rafforzare la cooperazione regionale e internazionale e a intensificare ed accelerare lo scambio di informazioni riguardanti le azioni o i movimenti dei terroristi.

Nella risoluzione si ribadisce come gli Stati devono «esigere che le compagnie aeree sotto la loro giurisdizione forniscano in anticipo informazioni sui passeggeri alle autorità nazionali competenti, al fine di rilevare la partenza dal loro territorio, o il tentativo di ingresso o il transito nel loro territorio» delle persone soggette a sanzioni Onu.

Obama: «Con il male non si tratta, l'Isis va distrutto». «Il gruppo terroristico conosciuto come l'Isis deve essere distrutto»: già «40 paesi si sono offerti di unirsi alla nostra coalizione: «chiedo al mondo di unirsi al nostro sforzo». Lo ha affermato il presidente americano, Barack Obama, intervenendo all'assemblea dell'Onu.

«Gli Stati Uniti non saranno mai in guerra contro l'Islam, l'Islam insegna la pace e milioni di musulmani-americani fanno parte del nostro Paese. Non è uno scontro di civiltà. Nessun Dio perdona questo terrore. Non si può ragionare, non si può negoziare con questo marchio del male. L'unico linguaggio - ha proseguito il presidente Usa - che questi terroristi capiscono è il linguaggio della forza. Gli Usa lavoreranno con una coalizione allargata per smantellare questa rete della morte.

Siamo a un crocevia, e la mia promessa è che gli Stati Uniti non si tireranno indietro su ciò che va fatto. E siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per dare alle nuove generazioni un futuro di libertà. Unitevi a noi in questa comune missione, per i bambini di oggi e per quelli di domani. È il momento che il mondo, in particolare le comunità musulmane, respinga in modo esplicito, coerente e con forza l'ideologia di Al Qaeda e dello Stato islamico.

È tempo per un nuovo patto tra i popoli civili di questo mondo per sradicare la guerra alla sua fonte più importante: la corruzione di giovani menti da ideologie violente - ha aggiunto Obama - Contestare lo spazio che i terroristi occupano, compresi i social media e internet. La loro propaganda ha irretito i giovani a viaggiare all'estero per combattere le loro guerre e trasformare gli studenti in kamikaze. Dobbiamo offrire una visione alternativa».

L'America è pronta ad assumere azioni «contro minacce» imminenti cercando allo stesso tempo un «mondo in cui la necessità di questo tipo di azioni diminuirà - ha continuato Obama - Gli Stati Uniti non esiteranno a difendere i propri interessi, ma non si ritrarranno mai dalla promessa» della Dichiarazione Universale dei diritti umani, la nozione che la «pace non è l'assenza di guerra, ma la presenza di una vita migliore».

Obama ha poi citato il presidente John Fitzgerald Kennedy, che proprio all'Onu aveva parlato di terrorismo. «Il Terrore non è un'arma nuova - aveva detto Kennedy - Nella storia è stato usato da chi non poteva prevalere con la persuasione e l'esempio».

Il presidente americano ha invitato l'Iran a cogliere «l'opportunità storica» di un accordo sul suo programma nucleare: «Il mio messaggio ai leader e al popolo iraniano è semplice: non lasciate passare questa opportunità. Possiamo raggiungere un accordo che risponda ai vostri bisogni energetici, assicurando il mondo che il vostro programma è pacifico. L'America persegue una soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana, come parte del nostro impegno a fermare la diffusione delle armi nucleari e a perseguire pace e sicurezza nel mondo. Finchè io sarò presidente gli Stati Uniti continueranno a sostenere il principio che gli israeliani, i palestinesi, gli altri popoli della regione e il mondo intero appoggino la soluzione dei due Stati che vivono fianco a fianco, in pace e sicurezza».

Le nazioni riunite oggi al Palazzo di Vetro per l'Assemblea Generale dell'Onu dovranno «unirsi per respingere il cancro dell'estremismo violento», ha chiesto più volte il presidente Usa.

Se Mosca si avvierà lungo «un percorso di pace e diplomazia», un percorso che dopo la Guerra Fredda ha garantito «prosperità al popolo russo, allora revocheremo le nostre sanzioni e daremo il benvenuto ad un ruolo della Russia per affrontare le sfide comuni», ha assicurato Obama.

«L'aggressione russa in Europa ricorda i tempi quando le Nazioni più grandi calpestavano quelle più piccole perseguendo ambizioni territoriali», ha aaggiunto. «L'America e i suoi alleati sosterranno il popolo dell'Ucraina, imporremo un costo alla Russia per la sua aggressione».

Il premier Renzi. «Ho molto apprezzato, dell'intervento di Obama, il suo insistere che non è una guerra all'Islam, uno scontro di religioni. Si stanno violando i diritti umani e bisogna intervenire, ma in questo scenario è giusto sottolineare che non è una guerra di religione ma il tentativo di bloccare un genocidio». Così il premier Matteo Renzi, in una pausa dei lavori dell'assemblea dell'Onu, commenta la posizione del presidente Usa sui raid in Siria.

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